dramedy
s. f. Commedia che si tinge anche di toni drammatici.
• Hilary Swank [...] arricchisce la sua carriera di un altro intenso personaggio, una giovane donna malata da Sla in «Qualcosa di buono» di George C. Wolfe, con Emmy Rossum, nelle sale dal 27 agosto con Koch Media. Tratta dall’omonimo romanzo di Michelle Wildgen, la storia unisce i toni da dramedy alla «Quasi amici» con la commozione del classico film d’amore, amicizia e malattia. (Piccolo, 9 luglio 2015, p. 31) • Ai David lei ha detto: «Non sono abituato ai premi, faccio commedie». «Il film [“Perfetti sconosciuti”] in America è indicato come “dramedy”. È il termine che più si avvicina alla nostra commedia all’italiana, in cui dramma e risate erano insieme» (Paolo Genovese intervistato da Arianna Finos, Repubblica, 23 aprile 2016, p. 48, Spettacoli) • La serie [«Atlanta»] è interessante perché mescola generi diversi. In apparenza sembra quasi un’opera di denuncia (miseria, degrado, razzismo, brutalità delle forze dell’ordine…), ma i dialoghi sono così surreali e pieni di humour da contraddire ogni intento di denuncia. Gli americani chiamano questa commistione «dramedy», la fusione tra drama e comedy, un registro molto difficile da praticare. (Aldo Grasso, Corriere della sera, 21 gennaio 2017, p. 55).
- Espressione inglese composta dai s. dra(ma) ‘dramma’ e (co)medy ‘commedia’.
- Già attestato nella Stampa del 16 maggio 1996, p. 22, Spettacoli (Alessandra Levantesi).