Jančar, Drago
Scrittore, drammaturgo e saggista sloveno, nato a Maribor il 13 aprile 1948. Le sue prime esperienze giornalistiche e letterarie risalgono al periodo degli studi a Maribor, terminati nel 1970. In seguito J. ha lavorato (1971-74) come giornalista per il quotidiano Večer (La sera); nel 1974 fu arrestato con l'accusa di 'propaganda ostile'e condannato a un anno di prigione. Alla fine degli anni Settanta divenne collaboratore della Viba Film per la quale ha scritto sceneggiature cinematografiche e televisive di successo; dal 1980 è redattore presso la prestigiosa società letteraria e casa editrice Slovenska Matica. J., che ha vissuto per alcuni anni negli Stati Uniti e in Germania, ha vinto diversi premi nazionali, primo fra tutti il premio letterario Francè Prešeren (1993), e internazionali, come il Premio europeo per la prosa breve, assegnatogli ad Arnsberg (Germania) nel 1994. È membro straordinario dell'Accademia delle scienze e delle arti slovena.
La produzione letteraria di J., che agli esordi, negli anni Settanta, era costituita esclusivamente di racconti e romanzi, negli anni Ottanta si è ampliata notevolmente, affiancando alla narrativa opere teatrali e contributi di saggistica. In ciascuno di questi generi, la sua scrittura si distingue per uno stretto rapporto con la realtà del paese e per un approccio coraggioso ai problemi sociali, che, di fronte al dogmatismo e al provincialismo dominanti, vengono affrontati in una prospettiva europea. La vena satirica delle prime composizioni dà i migliori risultati nel romanzo breve Petintrideset stopinj (1974, Trentacinque gradi). Il suo secondo romanzo, Galjot (1978, Il galeotto), in cui viene narrata l'odissea dell'avventuriero Johan Ot attraverso l'Europa centrale del 17° sec., descrive in una prospettiva storico-allegorica il tragico scontro fra la singola esistenza umana, alla ricerca del proprio spazio vitale, e il caos del mondo esterno, dove il potere limita violentemente la libertà dell'individuo. Tematiche simili si ritrovano anche nella raccolta di novelle Smrt pri Mariji snežni (1985, Morte presso la Madonna delle nevi) e nel romanzo Severni sij (1984, Aurora boreale).
Nella produzione teatrale di J., che ha riscosso grande interesse all'estero, si sviluppa in particolare il conflitto fra l'intellettuale e il potere totalitario sia in chiave storica, sia in una prospettiva autobiografica: Disident Arnož in njegovi (1982, Il dissidente Arnož e i suoi), Veliki briljantni valček (1985, Grande valzer brillante) e Dedalus (1988). Nella sua qualità di collaboratore della Viba Film, J. ha dato importanti contributi alla produzione televisiva con il programma Triptih o Trubarju (1986, Trittico su Trubar), riportando all'attualità la storia del protestantesimo sloveno.
Lo scrittore ha inoltre pubblicato la raccolta di racconti Pogled angela (1992, Lo sguardo dell'angelo), il romanzo Posmehljivo poželenje (1993, Un desiderio ridicolo) e il dramma Halštat (1994, Hallstatt). Fra i saggi va segnalato soprattutto il polemico Egiptovski lonci mesa (1994, Vasi di carne egizi), nel quale J. ha analizzato lucidamente la situazione della società postcomunista, oscillante fra il rifiuto del passato regime e la nostalgia di alcune certezze materiali e psicologiche che con esso sono crollate.
bibliografia
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