Genere di piante tradizionalmente classificato nelle Gigliacee (o nella famiglia autonoma delle Dracenacee) e incluso nella sottofamiglia Dracenoidee delle Convallariacee dalla più recente sistematica cladistica. Il monofiletismo del gruppo delle Dracenoidee (generi Dracaena e Sansevieria) è sostenuto dalla presenza di canali resinosi nelle foglie e nella corteccia che, in questo modo, possono risultare di colore rosso arancio o rosso scuro. Le d. sono piante perenni, spesso arborescenti, a tronco ramificato, con rami terminati da un ciuffo di foglie; fiori con i sei tepali saldati fra di loro alla base, frutto a bacca. La specie più nota è Dracaena draco (fig.), delle Canarie, con tronco alto fino a 20 m, e fino a 4 di diametro; longeva (le si attribuiva un’età fino a 5000 anni, ma è certo che non supera i 200). Da questa e da altre specie per incisione della corteccia si ha un liquido rosso, contenente una resina detta sangue di drago. Alcune specie si coltivano nei giardini del Mediterraneo.