dottori della Chiesa
Nella Chiesa cattolica, scrittori illustri per santità di vita e ortodossia, ma soprattutto per la loro scienza eminente nelle cose sacre, a cui questo titolo è attribuito con decreto del papa o del concilio ecumenico. Si distinguono pertanto dai padri della C. per queste due ultime caratteristiche e anche perché non è necessaria, per i d., l’antichità. Da principio, tuttavia, furono riconosciuti come d. alcuni padri, che pertanto hanno il doppio titolo: essi sono i quattro padri della Chiesa occidentale, s. Agostino, s. Ambrogio, s. Girolamo e s. Gregorio Magno; i quattro padri della Chiesa greca, s. Atanasio, s. Basilio, s. Giovanni Crisostomo e s. Gregorio Nazianzeno (questi ultimi tre riconosciuti quali «maestri universali» dai Greci), e alcuni altri. Fin dal sec. 14° questo titolo fu attribuito a s. Tommaso d’Aquino, al quale fu conferito solennemente da Pio V (1567), e nel sec. 15° a s. Bonaventura, proclamato con decreto di Sisto V (1588): a essi furono quindi riconosciuti gli speciali onori liturgici (festa celebrata da tutta la Chiesa, in base alla lettera Gloriosus Deus di Bonifacio VIII, del 1294, trasformata in decretale nel 1298, formulario proprio per la Messa; ufficiatura propria nel breviario) stabiliti dallo stesso Pio V, e passati sostanzialmente anche nel messale e nella liturgia delle ore, rinnovati dal Concilio vaticano II. Ma tali onori erano attribuiti, specialmente in alcuni paesi e ordini religiosi (e lo sono tuttora: per es., a s. Leandro di Siviglia, in Spagna; a s. Prospero di Aquitania tra i canonici regolari lateranensi), anche ad altri; con il tempo il titolo di d. della C. fu riconosciuto ufficialmente a s. Anselmo (da Clemente XI, 1720), a s. Isidoro di Siviglia (da Innocenzo XIII, 1722), a s. Pier Crisologo (da Benedetto XIII, 1729), a s. Leone Magno (da Benedetto XIV, 1754), a s. Pier Damiani (da Leone XII, 1829), a s. Bernardo di Chiaravalle (da Pio VIII, 1830) e a s. Ilario di Poitiers, nel 1851 da Pio IX. Da questo papa il riconoscimento fu dato anche ad alcuni moderni: a s. Alfonso de’ Liguori (1871) e a s. Francesco di Sales (1877). Leone XIII lo concesse poi a s. Cirillo di Gerusalemme e a s. Cirillo Alessandrino (1882), a s. Giovanni Damasceno (1890) e a Beda (1899); Benedetto XV a un orientale, s. Efrem Siro (1920); Pio XI a s. Pietro Canisio (1925), s. Giovanni della Croce (1926), s. Roberto Bellarmino (1931), s. Alberto Magno (1931); Pio XII a s. Antonio da Padova (1946); Giovanni XXIII a s. Lorenzo da Brindisi (1959); Paolo VI, con innovazione senza precedenti, conferì (1970) questo titolo a due donne: s. Caterina da Siena e s. Teresa d’Avila; Giovanni Paolo II lo seguì, concedendo il titolo anche a s. Teresa del Bambino Gesù (1997).