DOSSENNOS
Incisore operante per la zecca di Poseidonia (Paestum) intorno alla metà del IV sec. a. C. o poco più tardi.
Il suo nome è iscritto al genitivo (Δοσσέννου) molto vistosamente sul rovescio di uno statere, del quale si conoscono vari esemplari. Le figure del dio eponimo e del toro, tipi tradizionali nella monetazione posidoniate, sono di uno stile arcaistico, che ripete motivi e forme più antichi.
Il nome è da avvicinarsi a quello della nota maschera della farsa atellana o a quella dell'incisore L. Rubrius Dossennus, che lavorava al principio dei I sec. a. C. (v. rubrius).
Bibl.: P. Zancani Montuoro, in Atti e Mem. Soc. Magna Grecia, n. s. II, 1958, p. 78 ss., Tav. XXVII ss.