DORIMACO (Δορίμαχ, Dorimăchus)
Uomo politico etolo, figlio di Nicostrato; nel 221, con le forze della lega etolica, invase la Messenia, e nell'anno seguente inflisse una sconfitta agli Achei presso Cafie, città nord-orientale dell'Arcadia. Nello stesso anno insieme col dinasta illirico Scerdilaida intraprese una scorreria nell'Arcadia. Scoppiata la guerra sociale contro la lega etolica, D., nell'autunno del 219 fu eletto stratego e invase l'Epiro dove devastò il tempio di Zeus Dodoneo. Nel 218 invase la Pelasgiotide, ma una fulminea marcia di Filippo V in Etolia l'obbligò a retrocedere. Nell'anno 217, giunta notizia della battaglia del Trasimeno, trionfò con Agelao il partito della pace e D. si dovette piegare. Sulla fine del 212 o al principio del 211 Dorimaco insieme con Scopa maneggiò l'alleanza degli Etoli con i Romani, e in questa guerra che si suole chiamare prima guerra macedonica o guerra annibalica in Oriente, lo ritroviamo a lottare contro Filippo per liberare Echino dall'assedio postovi da costui. Nel 204 insieme con Scopa è eletto nomografo, carica intesa a una misura rivoluzionaria di riduzione dei debiti, e che quindi trovò grande opposizione. Nel 196 lo troviamo a capo dì un'ambasceria alla corte d'Alessandria che portò alla rovina del suo antico collega Scopa, il quale in Egitto si era messo a capo di una congiura contro Aristomene alto dignitario della corte. Dopo il 196 le fonti letterarie tacciono su lui.
Bibl.: B. Niese, Gesch. der griech. und maked. Staaten, II; Gotha 1899, pp. 412-484, 562, 675; G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, pp. 420, 442; J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., IV, 1, pp. 720-727.