MELEGARI, Dora (Dorette Marie)
– Figlia di Luigi Amedeo e di Marie Caroline Mandrot, nacque a Losanna il 27 giugno 1849.
La sua formazione avvenne in un ambiente familiare impregnato di religiosità romantica e di ideali patriottici, in cui si mescolarono la memoria dell’esperienza mazziniana dei genitori, la simpatia per il revivalismo protestante, l’elaborazione di un cattolicesimo fautore della separazione tra Stato e Chiesa (il padre, cattolico, era amico del pastore protestante A. Vinet e del filosofo Ch. Sécrétan, discepolo di Fr.W.J. Schelling, sostenitore del primato dell’etica e di un solidarismo sociale orientato in senso cristiano).
La M. visse buona parte della sua vita a Roma, ma soggiornò spesso in Francia e in Svizzera. Bilingue, esordì con lo pseudonimo di Forsan (o anche Fortsan), pubblicando romanzi in francese, da lei stessa tradotti in italiano: Expiation (Paris 1881); Marthe de Thiennes, suivi de Dernier rayon (ibid. 1883); Les incertitudes de Livie, Une année de mariage, Le roman d’Herbert Cavendish (ibid. 1884); Dans la vieille rue (ibid. 1885; trad. it., Nella vecchia strada, Milano 1887; trad. castigliana En la calle vieja, Paris 1909); La duchesse Ghislaine (ibid. 1886); Kyrie Eleison (ibid. 1896).
P. Michel nel 2004 ha ipotizzato che dietro lo pseudonimo citato si celasse in realtà, almeno per Dans la vieille rue la penna di Octave Mirbeau, che scriveva in quel periodo come «scrittore celato» a pagamento.
La M. collaborò con A. De Gubernatis alla Revue internationale, periodico attento allo studio comparato delle religioni e favorevole al cattolicesimo conciliatorista, recensendo romanzi e saggi con lo pseudonimo di Thomas Emery; dal 1887 al 1891 diresse la rivista insieme con il conte A. Fantoni.
Nel 1887 vi pubblicò in forma anonima le Lettres de Benjamin Constant à sa famille (poi edito come Journal intime de Benjamin Constant, et lettres à sa famille et à ses amis, Paris 1895), nonché un saggio, firmato, su M. Taine et le livre du prince Napoléon (XVI [1887], pp. 139-148).
Con De Gubernatis lavorò anche per l’Esposizione Beatrice di Firenze del 1890, evento che segnò l’inizio di un forte attivismo per la creazione di una cultura femminile. A Roma, insieme con A. Giacomelli e G. Salvadori, fondò nel 1894 l’Unione per il bene, composta da cenacoli cultural-religiosi e filantropici aperti a entrambi i sessi e interconfessionali, analoga alla francese Union pour l’action morale e alle società di cultura etica anglosassoni e centroeuropee. Dal 1898-99 animò la Federazione italiana delle opere femminili, fondando con E. French la federazione di Firenze e impegnandosi nella sezione lavoro e nel comitato esecutivo dell’Esposizione di arte e lavori femminili del 1902, per la quale scrisse un saggio che metteva a fuoco le caratteristiche de La donna italiana. Ebbe un ruolo di primo piano nella fondazione del Consiglio nazionale delle donne italiane (CNDI) nel 1903 e nel suo primo congresso nazionale (aprile 1908), in cui fu vicepresidente e responsabile della sezione letteratura e arte. Presiedette poi a lungo la sezione educazione-istruzione dello stesso CNDI, collaborando anche alla rivista da questo edita, Attività femminile sociale. Partecipò al comitato che preparava il secondo congresso nazionale delle donne italiane del settembre 1911 a Torino.
La M. si cimentò anche nel lavoro storiografico, in particolare raccogliendo le memorie del periodo di cospirazione mazziniana del padre, in esilio dopo i moti parmensi del 1831.
Si vedano, in particolare: Lettres intimes de Joseph Mazzini, publiées avec une introduction et de notes par Dora Melegari (Paris 1895); La Giovine Italia e la Giovine Europa dal carteggio inedito di Giuseppe Mazzini a Luigi Amedeo Melegari (Milano 1906).
Nella sua prefazione a H.R. Whitehouse (Une princesse révolutionnaire. Christine Trivulzio-Belgiojoso 1808-1871, Lausanne 1907, pp. 7-19) la M. mise in rilievo l’insofferenza per l’ingiustizia sociale della principessa. Praticò anche il genere del romanzo storico e del «romanzo parlamentare», pubblicando due volumi di una progettata trilogia sulle tre capitali d’Italia, Torino (La città forte, Firenze 1900), Firenze (La città del giglio, Milano 1911) e Roma, continuando a pubblicare narrativa fino a tarda età.
Si ricordino: Les mères. Caterina Spadaro (Paris 1907; trad. it. Milano 1908); La piccola madamigella Cristina (Milano 1909); Mes filles (Paris 1910); Les victorieuses (ibid. 1914) e Les charmeuses (ibid. 1920), per la collezione «Âmes et visages de femmes»; Celle que nous aimions (ibid. 1920); Sous les eaux tumultueuses (ibid. 1923).
Soprattutto nella sua opera più celebrata, Âmes dormantes (ibid. 1900 e 1903; tradotto in varie edizioni come Il sonno delle anime, Milano 1903, o Il destarsi delle anime, ibid. 1915), la M. coltivò un confronto fra le culture diverse (latina, anglosassone e slava), per tentare forme di sincretismo religioso.
Quest’opera, come molti personaggi dei suoi romanzi, segnala scelte non conformiste: una professione di cattolicesimo, che non rinuncia tuttavia a considerare il valore del primato della coscienza e del «libero esame» di derivazione protestante, il culto della verità, una fede semplice e sincera di cifra tolstoiana, senso del dovere e patriottismo di ascendenza mazziniana.
La M. vagheggiò una spiritualità aperta al confronto con la «modernità», da conservatrice illuminata, che sosteneva in politica la separazione delle Chiese dallo Stato, desiderando coniugare un certo pragmatismo, tipico della «filantropia politica» dell’epoca, con una deriva contemplativa.
Alla Inchiesta sulla questione religiosa in Italia, promossa dalla Rivista di Roma (XI [1907], p. 482) rispose evidenziando un certo pessimismo sulla situazione italiana. Compose saggi dedicati all’osservazione dei comportamenti sociali, specialmente femminili, in cui si rivelò critica, quasi caustica, verso «le filantrope» poco caritatevoli, esaltando viceversa la solidarietà di sesso e l’amicizia fra donne come «potente sostegno morale»; si pronunciò in favore della coeducazione dei sessi e in modo problematico sul divorzio.
Si vedano, in particolare: Faiseurs de peines et faiseurs de joies, Paris 1905 (trad. it. Artefici di pene e artefici di gioie, Milano 1908); Chercheurs de sources, Paris 1908 (trad. it. In cerca di sorgenti, Milano 1910); Amis et ennemis, Paris 1911 (trad. it. Amici e nemici, Milano 1914): alcuni capitoli apparvero dapprima in riviste quali Nuova Antologia, Rassegna nazionale, Ora presente, Rivista per le signorine, Revue chrétienne, Revue de Paris, Revue de morale sociale, Coenobium.
La M. considerò inevitabile il primo conflitto mondiale, ma prese le distanze da entusiasmi nazionalisti (Le livre de l’espérance, Paris 1916).
Nel 1919 emanò una circolare per invitare le federazioni del CNDI alla lotta contro l’analfabetismo femminile. Ricoprì anche la carica di presidente del Convitto nazionale in Roma. Fece parte nel maggio 1923 del comitato d’onore del IX congresso dell’Alleanza internazionale pro suffragio femminile.
La M. morì a Roma il 31 luglio 1924.
Fonti e Bibl.: Necr., in L’Illustrazione italiana, 10 ag. 1924, p. 172; D. Melegari, La donna italiana, in Operosità femminile italiana, a cura di R. Amadori, Roma 1902 (poi in F.M. Cecchini, Il femminismo cristiano. La questione femminile nella prima democrazia cristiana 1898-1912, Roma 1979, pp. 83-92); R. Pierangeli Faccio, Tra libri e riviste. La città forte, in La Vita internazionale, III (1900), p. 542; S. Sighele, D. M., in Nuova Antologia, 16 apr. 1910, pp. 622-630; L. Zuccoli, Il pericolo roseo, in Corriere della sera, 24 marzo 1911; Consiglio nazionale delle donne italiane, Atti del I Congresso nazionale delle donne italiane… 1908, Roma 1912; V. Benetti Brunelli, La donna nella civiltà moderna, Torino 1933, p. 186; L. Bedeschi, Circoli modernizzanti a Roma a cavallo del secolo (con alcuni documenti inediti), in Studi romani, XVIII (1970), pp. 189-215; M. De Giorgio, Le Italiane dall’Unità a oggi, Roma-Bari 1992, pp. 18, 35, 90, 127, 139, 144, 368 s., 435 s., 448, 453, 499; F. Taricone, L’associazionismo femminile in Italia dall’Unità al fascismo, Milano 1996, pp. 26, 38, 62 s.; R. Fossati, Tra Marta e Maria: riformismo religioso e donne nuove nell’Italia fra Otto e Novecento, in Società italiana delle storiche, Donne sante, sante donne. Esperienza religiosa e storia di genere, Torino 1996, pp. 285-308; Id., Élites femminili e nuovi modelli religiosi nell’Italia tra Otto e Novecento, Urbino 1997, passim; I. Porciani - A. Scattigno, Donne, ricerca e scrittura di storia in Italia tra Otto e Novecento. Un quadro d’insieme, in Annali dell’Ist. italo-germanico in Trento, XXIII (1997), p. 280; I. Porciani, Les historiennes et le Risorgimento, in Mélanges de l’École Française de Rome. Italie et Méditerranée, CXII (2000), pp. 317-357; M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane. Bibliografia 1800-1945, Firenze 2003, ad ind.; R. Fossati, Dal salotto al cenacolo: intellettualità femminile e modernismo, in Salotti e ruolo femminile in Italia tra fine Seicento e primo Novecento, a cura di M.L. Betri - E. Brambilla, Venezia 2004, pp. 455-473; M. Palazzi - I. Porciani, Storiche di ieri e di oggi. Dalle autrici dell’Ottocento alle riviste di storia delle donne, Roma 2004, pp. 36, 56, 58, 63 s.; P. Michel, Octave Mirbeau. Dans la vieille rue, Angers 2004, p. 4; R. Fossati, La religione al centro: Luigi Amedeo Melegari e Giuseppe Mazzini nella biografia di D. M., a cura di A. Valerio, Trapani 2007, pp. 43-58; C. Catanzaro, La donna italiana nelle scienze, nelle lettere, nelle arti. Dizionario biografico delle scrittrici e delle artiste viventi, Firenze 1892, p. 57; A. De Gubernatis, Piccolo diz. dei contemporanei italiani, Roma 1895, p. 85; E. Perodi, Cento dame romane, Roma 1895, pp. 111 s.; C. Villani, Stelle femminili, Napoli 1915, pp. 118-120; T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli 1922, p. 245; D. Cinti, Diz. degli scrittori italiani classici, moderni e contemporanei, Milano 1939, p. 345; Enc. biografica e bibliogr. «Italiana», M. Bandini Buti, Poetesse e scrittrici, II, p. 350; U.E. Imperatori, Diz. di italiani all’estero: dal sec. XIII sino ad oggi, Genova 1956, p. 361; Italiane. Dall’Unità d’Italia alla prima guerra mondiale, a cura di E. Roccella - L. Scaraffia, I, Roma 2004, pp. 127 s. (R. Fossati).
R. Fossati