DOR (Δώρα nelle fonti ellenistiche)
Antica città identificata in una località della costa della Palestina, c.a 12 km a Ν di Cesarea. Il nome arabo del tell che ospita il sito è Khirbet el-Burğ: questo toponimo riflette la presenza sul sito di una fortezza di epoca crociata.
D. è citata per la prima volta in un'iscrizione di Ramesse II (XIII sec. a.C.), in una lista di località lungo la Via Maris. Nella Bibbia è citata sia in rapporto alla conquista israelitica, sia come centro amministrativo in epoca salomonica; in realtà D., insieme con Giaffa, costituiva la «terra di Dagon», era cioè una città filistea. La città fu conquistata nel 732 a.C. da Tiglatpileser III e trasformata nel centro principale della provincia assira di Duru. In periodo persiano la città era sotto il controllo di Sidone; in quello ellenistico vi aveva sede un'importante fortezza. In seguito fu roccaforte degli Asmonei, conquistata da Pompeo, che le accordò uno status autonomo e il diritto di coniare moneta propria. Da alcune fonti si apprende che la città era già in rovina nel IV sec. d.C., mentre altre riportano che D. fu sede vescovile fino al VII secolo.
I primi scavi furono eseguiti da J. Garstang nel 1923-1924 e da S. Leibowitz nel 1950-1952; sono stati ripresi nel 1980 dall'Università di Gerusalemme sotto la direzione di E. Stern. Gli scavi nell'area della chiesa bizantina, iniziati nel 1979, sono diretti da C. Dauphin per il Dipartimento delle Antichità israeliano.
La prima occupazione del sito risale al Bronzo Medio: in diverse aree sono state rinvenute tracce del terrapieno che circondava la città, ma gli strati di questo periodo non sono stati ancora raggiunti. Fortificazioni circondavano l'insediamento del Bronzo Tardo e dell'Età del Ferro, ma anche di questi periodi abbiamo una conoscenza limitata: gli scavi si sono generalmente arrestati alla base dei livelli di epoca persiana. Solo nella parte meridionale dell'area Β lo strato dell'Età del Ferro è stato scavato con una certa estensione. Qui è venuta alla luce una grande porta urbica del tipo a tenaglia con tre coppie di contrafforti, forse databile al IX-VIII sec. a.C. e probabilmente distrutta dagli Assiri alla fine dell'VIII sec. a.C. La porta successiva, di epoca persiana, segue lo stesso schema, ma ha due sole coppie di contrafforti. Alla fine del periodo la porta fu sostituita da uno stretto passaggio, ma poco dopo, in periodo ellenistico, fu eretta una nuova, grande porta con due passaggi in asse.
Nella città, gli strati che vanno dal periodo persiano a quello bizantino sono stati oggetto di più approfondite indagini. Nei periodi persiano ed ellenistico la struttura dei quartieri residenziali era simile, con case costruite in file ordinate e separate da strade ortogonali. Nell'area C sono venute alla luce diverse fasi di costruzione delle fortificazioni, due delle quali databili in età ellenistica. Addossate alle fortificazioni ellenistiche, fornite di torri, sono state rinvenute botteghe artigiane e magazzini.
La chiesa bizantina di D. sorge su un luogo occupato in epoca ellenistica da un tempio. L'intera struttura di epoca bizantina misura c.a 40 m di lunghezza x 25 m di larghezza. Nella parte frontale si trovavano due torri, e nell’atrium una grande cisterna; la chiesa vera e propria era a tre navate, di cui quella centrale molto larga, con un'abside semicircolare. Pavimenti a mosaico sono stati rinvenuti in alcuni ambienti, lungo i lati esterni dell'edificio.
L'attività archeologica si è inoltre rivolta all'esplorazione delle aree del porto, dove sono venute alla luce diverse strutture, fra le quali le probabili banchine del porto del Bronzo Tardo.
Bibl.: G. Foerster, in EncAExHL, I, 1975, pp. 334-337, s.v.·, A. Raban, Recent Maritime Archaeological Research in Israel, in IntJNautA, X, 1981, pp. 287-308 e XII, 1983, pp. 229-251; S. Wachsmann, Κ. Raveh, A Concise Nautical History of Dor/Tantura, ibid., XIII, 1984, pp. 223-241; D. T. Ariel e altri, A Group of Stamped Hellenistic Storage-Jar Handles from Dor, in IsrExplJ, XXXV, 1985, pp. 135-152; A. Raban, in A. Raban (ed.), Harbour Archaeology (BAR, Int. S., 257), Oxford 1985, pp. 11-44; E. Stern, Two Favissae from Tel Dor, Israel, in Religio Phoenicia, Namur 1986, pp. 277-287; I. Sharon, Phoenician and Greek Ashlar Construction Techniques at Tel Dor, Israel, in BASOR, 267, 1987, pp. 21-42; E. Stern, The Walls of Dor, in IsrExplJ, XXXVIII, 1988, pp. 6-14.
Notizie degli scavi in IsrExplJ, XXX, 1980, pp. 209-213; XXXII, 1982, pp. 107-117; XXXIII, 1983, pp. 117-119, 259-261; XXXIV, 1984, pp. 271-274; XXXVI, 1986, pp. 101-104; XXXVII, 1987, pp. 201-211.