• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

doppiaggese

NEOLOGISMI (2018)
  • Condividi

doppiaggese


s. m. (iron.) Il linguaggio dei doppiaggi cinematografici, connotato da un impianto talvolta distante dalla lingua d’uso comune; anche con riferimento alla traduzione di libri.

• I nostri eroi parlano incredibilmente un italiano libresco, piuttosto irreale, più simile al doppiaggese che alla lingua comune (se [Enrico] Caruso parla con un americano questi si esprime come Stanlio e Ollio). (Aldo Grasso, Corriere della sera, 26 settembre 2012, p. 47) • nel complesso «Il figlio dell’altra» è un gran film. L’ha acquistato, per l’Italia, la Teodora: speriamo in un doppiaggio sapiente, perché è parlato in quattro lingue (arabo, ebraico, francese e inglese) e appiattirlo nel «doppiaggese» sarebbe un crimine. (Alberto Crespi, Unità, 30 novembre 2012, p. 26) • Sapete cos’è il «doppiaggese», e come si riconosce? Se leggendo un romanzo americano (tradotto) vi imbattete in frasi abbastanza improbabili nella nostra lingua come «Qual è il tuo nome?» o «Posso volare» avrete la certezza che si tratta di calchi dall’inglese, mentre si doveva dire «Come ti chiami?» e «So volare». Il «doppiaggese» (o «tradese») è una lingua italiana troppo appiattita sulla lingua da cui si traduce, ed è usata nelle traduzioni per il doppiaggio. (Filippo La Porta, Messaggero, 7 dicembre 2014, p. 22, Cultura).

- Derivato dal s. m. doppiaggio con l’aggiunta del suffisso -ese.

- Già attestato nella Repubblica del 14 luglio 1990, p. 39, Televisione (Beniamino Placido).

> traduttese.

Tag
  • LINGUA ITALIANA
  • ITALIA
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali