dopo-vertice
(dopo vertice), s. m. Momento di incontro pubblico successivo a un vertice, a una riunione ad alto livello.
• nella conferenza stampa del dopo vertice, mentre Angela [Merkel] e Nicolas [Sarkozy] si lanciavano l’un l’altra gustose stilettate ‒ «ci sentiamo ogni giorno, ma non è che siamo d’accordo su tutto», ammette la prima, «le mie parole superato il Reno vengono tradotte male», ironizza piccato il secondo ‒ [Mario] Monti ha incassato «fiducia» e «appoggio pieno». (Ninni Andriolo, Unità, 25 novembre 2011, p. 2, Primo Piano) • Punture di spillo ma anche vere e proprie bacchettate. Al dopo-vertice, nella bollente sala di Villa Madama, i giornalisti assiepati per la tradizionale conferenza stampa di fine summit, hanno assistito a un siparietto che poco aveva a che fare con quella «concordia» tanto sbandierata dai quattro leader. (L[aura] D[ella] P[asqua], Tempo, 23 giugno 2012, p. 2, Primo Piano) • Nel dopo vertice all’Eliseo i quattro leader e i loro sherpa sembravano comportarsi secondo gli automatismi di chi ha imparato a conoscersi. (Stefano Montefiori, Corriere della sera, 30 agosto 2017, p. 14, Esteri).
- Derivato dal s. m. vertice con l’aggiunta del prefisso dopo-.
- Già attestato nella Stampa del 17 marzo 1973, p. 1, Prima pagina (Vittorio Zucconi).