dopo-sfilata
(dopo sfilata), s. m. e agg. Manifestazione che segue una sfilata di moda o una parata militare; successivo a una sfilata.
• Naomi [Campbell] lascia tutti a bocca aperta quando al cocktail dopo sfilata si presenta in tubino che non permette fantasie sulla lingerie e sulle forme che paiono scolpite nel marmo. (Paola Pollo, Corriere della sera, 2 luglio 2013, p. 24, Cronache) • «Saremo circa 700 uomini e donne, in gran parte italiani ma con una buona aliquota di spagnoli e poi ungheresi e sloveni che da anni sono inseriti nella Multinational Land Force a guida Brigata Julia, ma anche ucraini e lituani, oltre a civili e contractor statunitensi» aveva spiegato [Michele] Risi poco prima dell’inizio della cerimonia. Un saluto sobrio, anzi austero nell’esiguità dei reparti schierati ma accogliente nel dopo-sfilata, denso di significato senza essere retorico. (Pier Paolo Garofalo, Piccolo, 21 febbraio 2015, p. 9) • In un 2016 così bizzarro per il menswear e non solo, nel quale una casa storica della sartoria come Brioni usa i Metallica come testimonial dopo aver ingaggiato come direttore creativo un buyer famoso per i selfie che si presenta in passerella per l’uscita del dopo-sfilata in canotta e bicipiti guizzanti coperti di tatuaggi, è lecito sostenere che non esiste più il classico di una volta. (Matteo Persivale, Corriere della sera, 9 luglio 2016, p. 30, Tempi liberi).
- Derivato dal s. f. sfilata con l’aggiunta del prefisso dopo-.
- Già attestato nella Repubblica del 25 gennaio 1986, p. 16, Cronaca (Laura Laurenzi), nella variante grafica dopo sfilata, usato come s. m.