DONTAS (Δόντας)
Scultore spartano, allievo di Dipoinos e Skyllis, forse fratello di Dorykleidas, attivo in Olimpia all'inizio del VI sec. a. C. circa. Invero Pausania (vi, 19, 14) lo considera più arcaico, aggiungendo che il donario da lui fatto, conservato nel thesauròs dei Megaresi, era più antico del thesauròs stesso. Il Brunn, invece, ritiene l'opera di D. coeva alla costruzione dell'edificio, nel periodo dell'arcontato ad Atene di Forbas, ed attribuisce anzi (seguito in ciò dal Collignon, ma senza alcun fondamento) anche l'ornamentazione dei frontoni allo scultore spartano o a un altro artista dedalico, allievo degli stessi maestri. L'opera di D. era un bassorilievo in legno di cedro incastonato d'oro, rappresentante la lotta di Eracle contro Achebo: assistevano Zeus, Deianira, Ares ed Atena. Si vuole identificare D. con il Medon ricordato da Pausania (v, 17, 2) come allievo di Dipoinos e Skyllis, fratello di Dorykleidas, autore di un simulacro di Atena armata, posto nello Heraion di Olimpia: il Brunn spiega che il nome Medon è il risultato dell'unione di un μέν (correlativo di un δέ che segue) col nome D., ipotesi però non concordemente accettata. Il Brunn poi giunge ad un'altra identificazione ancor più improbabile. Pausania (v, 17, 1) descrive nello Heraion di Olimpia il gruppo formato da Zeus ed Hera seduta in trono, con elmo in capo, ed aggiunge che ἔργα δέ ἐστιν ἁπλά: per il Brunn il termine ἁπλά di incerto significato, sarebbe una corruzione per Dontas!
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., I, Stoccarda 1889, p. 46-47; M. Collignon, Hist. de la Sculpt. gr., I, Parigi 1892, p. 230; C. Robert, in Pauly-Wissowa, V, 1903, c. 1548, s. v.; W. Klein, Geschichte d. griech Kunst, I, Lipsia 1904, pp. 105 e 399; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, IX, 1931, c. 141, s. v. Medon; Ch. Picard, Manuel, I, Parigi 1935, pp. 161, 443 (nota 1), 462, 505 (nota 1).