donnescamente
D. usa questo avverbio una sola volta, per indicare l'atteggiamento di " familiare signorilità " (Del Lungo) con cui Matelda invita Stazio a seguirla col poeta verso l'Eunoè, in Pg XXXIII 135 la bella donna mossesi, e a Stazio / donnescamente disse: " Vien con lui ". Formato dal sostantivo ‛ donna ', conferisce all'azione una connotazione di grazia e garbo femminili. Ne fa spesso uso il Boccaccio: Teseida III 29 " E su per l'erbe... Donnescamente giva e s'ingegnava / di più piacere "; Ameto XV 7 " Egli vede l'una... donnescamente con occhio vago rimirandosi intorno, venirsene dopo Lia "; Dec. I 10 2 " la quale [Elissa], donnescamente cominciando a parlare disse ". Altri esempi in Dec. III 5 2, Introduz. IV g. 45.