Famiglia veneziana, i cui capostipiti emigrarono nel sec. 13º da Cremona a Chioggia e a Padova, e di cui è certa la discendenza da Iacopo (Padova 1298 - Venezia 1359), medico a Chioggia, poi a Padova alchimista, astrologo e costruttore d'uno dei primi orologi a peso (donde l'appellativo dato alla famiglia), autore, tra l'altro, di un Aggregator seu promptuarium medicine, che ebbe larga diffusione, e del trattatello De fluxu et refluxu maris. Il figlio Giovanni (Chioggia 1330 circa - Genova o Milano 1389), medico, astronomo, rimatore, amico del Petrarca, ottenne la cittadinanza veneziana e fu iscritto nei consigli della Repubblica. Insegnò logica allo Studio di Padova (1359) e quindi medicina a Firenze (1368) e a Pavia (1372); ha lasciato varie operette di argomento medico e un Tractatus astrarii (pubbl. 1960), in cui è descritto un famoso orologio di sua invenzione. Nel 1653 un Galeazzo ottenne l'aggregazione al patriziato veneto e nel 1764 Carlo Antonio, naturalista (Padova 1751 - ivi 1801), e Girolamo ebbero il titolo marchionale da Carlo Emanuele III di Savoia. Francesco Scipione (Padova 1756 - ivi 1829), vescovo di Padova durante la dominazione francese, tenne condotta francofila.