donazione samaritana
loc. s.le f. Donazione di un organo alla collettività, mettendolo a disposizione di chi ne ha bisogno per un trapianto, senza alcuna remunerazione.
• Niente illusioni. Il via libera del Consiglio superiore di sanità in merito alle cosiddette «donazioni samaritane», quelle cioè di chi decide di farsi espiantare un organo perché venga trapiantato a persone con le quali non esistono legami di parentela o di affetto, non inciderà, se non in misura minima (non più dello 0.1% secondo le stime del professor Ignazio Marino), sulla quantità di trapianti che vengono effettuati in Italia e che da un paio d’anni sono in netta regressione. E però, si tratta di un buon segnale. (Paolo Soldini, Unità, 27 maggio 2010, p. 25, Cronaca Italia) • Ha deciso di dare un rene a uno sconosciuto per puro spirito altruistico. È la prima volta che in Italia viene fatta una donazione «samaritana». Non solo, il gesto di quella donna ha permesso, per una sorta di domino sanitario, di effettuare ben sei trapianti in quattro ospedali di due Regioni. (Michele Bocci, Repubblica, 10 aprile 2015, p. 1, Prima pagina) • Una ragazza giovane, di cui conosciamo il nome, Paola, ma non il cognome, ha donato un rene, ma non a un amico o a un’amica o a un parente, insomma a qualcuno che lei conoscesse e che potesse incontrare, ma al primo sconosciuto che ne avesse bisogno: s’è fatta togliere un rene in un ospedale e l’ha lasciato a disposizione. Diciamo: l’ha donato all’umanità. Si chiama «donazione samaritana». Non avviene spesso, questo è il secondo caso in Italia. (Ferdinando Camon, Avvenire, 14 dicembre 2016, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal s. m. donatore e dall’agg. samaritano, ricalcando l’espressione ingl. (good) samaritan donation.