CRETI, Donato
Pittore e incisore. Nato a Cremona nel 1671, morì a Bologna nel 1749. Fu attivo specialmente in Bologna, dove si trova la maggior parte delle sue opere, e dove ebbe la prima educazione da Lorenzo Pasinelli. Il C. è, col Franceschini, il più importante seguace dell'ultima maniera di Guido Reni, più disegnativa e accademica ehe di colore. Pure non è detto che la pittura linda, aggraziata, monumentale del C. non avesse qualità cromatiche; specialmente nei quadri di minori dimensioni l'artista rivela un pennelleggiare arguto e succoso. Il C. lavorò intensamente per chiese e per privati, a olio e in affresco; trattò non soltanto soggetti religiosi, ma anche, e con garbo particolare, mitologici e allegorici.
La pittura del C., attenta, elegante, chiara ed equilibrata, può rammentare alcune manifestazioni del Settecento francese. Opere capitali dell'artista, che non lo fanno certo supporre malato e nervoso, come fu, sono le grandi pale d'altare a S. Pietro, nella chiesa della Madonna di S. Luca, e il quadro rappresentante un miracolo di S. Vincenzo Ferreri in S. Domenico, forse il suo capolavoro. Queste opere sono dell'ultimo tempo. Altri dipinti del C. si trovano nelle chiese di Lucca, di Bergamo, di Rimini, di Palermo.
Bibl.: M. Oretti, Notizie de professori ecc., ms. B 130 della Biblioteca comunale di Bologna, c. 158 segg.; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1913 (con bibl.); L. Frati, in Boll. d'arte, X (1916), p. 279 segg.; F. Malaguzzi-Valeri, in Cronache d'arte, IV (1927), pp. 93 e 340 segg.