CAFARO, Donato Antonio
Architetto e scultore, attivo a Napoli nella seconda metà del sec. XVII. Della sua personalità artistica non è dato aver piena conoscenza fino a che non si conducano approfondite ricerche nell'ambito della coeva produzione napoletana di sculture in metallo. è ricordato dal De Dominici tra gli allievi di Cosimo Fanzago, come particolarmente esperto nella fusione di sculture in bronzo e in altri metalli; ma menziona come opera di lui soltanto la fontana antistante palazzo Gravina in via Monteoliveto, eseguita nel 1668 e composta di una vasca mistilinea entro la quale un alto basamento a volute barocche sorregge la statuetta in bronzo del re Carlo II di Spagna. L'opera, che è tra le più celebrate di tutta la scultura seicentesca napoletana, è concepita in modo da inserirsi armonicamente nel contesto urbanistico in cui è situata, e rivela in questo soprattutto la fine sensibilità architettonica del C., la cui attività dovette essere invero prevalentemente di architetto, anziché di scultore. Egli infatti è ricordato dalle fonti come autore, nel 1662 e in collaborazione con Francesco Antonio Picchiatti, del riassetto della fortezza del Carmine che era stata devastata per la rivolta popolare del 1646 (l'edificio è stato poi demolito nel 1906). Sempre in collaborazione con il Picchiatti e in qualità di regio ingegnere, il C. realizzò, superando notevoli difficoltà tecniche, la prima darsena del porto di Napoli, inaugurata il 25 luglio 1668. L'anno successivo, infine, eseguì la decorazione provvisoria della chiesa di S. Diego all'Ospedaletto nell'occasione della festa della canonizzazione di S. Pietro d'Alcantara.
Fonti e Bibl.: I. Fuidoro [V. d'Onofrio], Giornali di Napoli dal 1660 al 1680, Napoli 1934-1943, ad Indices;C. Celano, Notizie del bello, dell'antico e del curioso della città di Napoli [1692], Napoli 1970, pp. 867, 1257, 1418; B. De Dominici, Vite de' pittori, scultori, ed architetti napoletani…, III, Napoli 1745, p. 188; O. Giannone, Giunte sulle vite del pittori napoletani, a cura di O. Morisani, Napoli 1941, p. 137; R. Pane, Architettura dell'età barocca in Napoli, Napoli 1939, p. 130; R. Mormone, Architettura a Napoli, 1650-1734, in Storia di Napoli, VI, 2, Napoli1970, pp. 1095 ss.;O. Ferrari, Le arti figurative, ibid., p.1300; U. Thieme-F. Becker, Künsterlexikon, V, pp. 346 s.