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BROADBENT, Donald

di Luciano Mecacci - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
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BROADBENT, Donald

Luciano Mecacci

Psicologo inglese, nato a Birmingham il 6 maggio 1926. Studiò psicologia con sir F. C. Bartlett all'università di Cambridge, dove si diplomò nel 1949. Collaboratore dell'areonautica e della marina inglese, si dedicò prima alla selezione del personale e durante la seconda guerra mondiale all'applicazione della psicologia per la soluzione dei problemi posti dall'introduzione di nuove tecnologie militari (decadimento dell'attenzione durante il controllo prolungato di un radar; effetti del rumore sull'attenzione, ecc.). Fino al 1974 ha lavorato nell'Unità di psicologia applicata del Medical Research Council di Cambridge. Nel 1975 ha ricevuto il premio della American Psychological Association per i suoi contributi alla psicologia.

Oltre ai problemi di psicologia della vigilanza e dell'attenzione, B. si è occupato di psicologia della percezione e della memoria in una serie di classici esperimenti sui quali basò la monografia Perception and communication (1958), in cui offrì uno dei primi modelli delle operazioni cognitive che si attuano nella mente durante l'esecuzione delle risposte comportamentali agli stimoli esterni. I dati sperimentali erano inquadrati in un sistema concettuale direttamente influenzato dalla teoria dell'informazione.

La nozione di ''filtro dell'attenzione'', proposta da B., divenne uno dei riferimenti fondamentali della letteratura sperimentale degli anni Sessanta sui processi di selezione ed elaborazione dell'informazione. Nonostante le critiche − limitate sul piano teorico − al comportamentismo, B. ha sostenuto il ruolo fondamentale del metodo sperimentale per la ricerca psicologica (In defence of empirical psychology, 1973; trad. it., 1981). Nel libro Behaviour (1961; trad. it., 1976) B. ha presentato una sintesi divulgativa della psicologia sperimentale, mentre in Decision and stress (1971; trad. it., 1981) ha rivisto le proprie teorie sull'elaborazione dell'informazione introducendo nozioni come quelle di decisione statistica e di strategia nella soluzione di problemi.

Bibl.: Bio-bibliografia di autore anonimo in American Psychologist, 31 (1976), pp. 53-59.

Vedi anche
attenzione Processo selettivo per cui una sequenza percettiva o rappresentativa assume, nell’attività mentale cosciente del soggetto, un netto risalto sul contesto in cui è inserita. Si distingue l’a. volontaria (concentrazione su un determinato oggetto, focalizzazione della coscienza secondo le direttive del soggetto) ... behaviorismo Teoria e scuola di psicologia (dall’ingl. behaviorism, der. di behaviour «comportamento»), di cui fu iniziatore J. B. Watson, nel 1914. Pone come unico oggetto della psicologia il comportamento dell’individuo, cioè le sue reazioni in una determinata situazione. Il comportamento prende il posto della ... cognitivismo Indirizzo psicologico che si occupa dei processi cognitivi mediante i quali un organismo acquisisce informazioni dall'ambiente, le elabora ed esercita su di esse un controllo. Secondo il cognitivismo, essendo la conoscenza sempre mediata, è fondamentale il concetto di esperienza: infatti, da un lato ... mente Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive e volitive. Biologia Lo studio scientifico dei meccanismi biologici che, in tutte le specie animali e nell’uomo, producono e regolano le funzioni ...
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