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don Giovanni

di Ermanno Detti - Enciclopedia dei ragazzi (2005)
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don Giovanni

Ermanno Detti

Il dissoluto punito

Quale sarà stata la fine di don Giovanni, il famoso avventuriero noto fin dai tempi antichi attraverso leggende popolari spagnole ed europee? Sarà davvero stato trascinato nell'inferno dalla statua di marmo dell'uomo che aveva ucciso? Oppure una dolce fanciulla lo avrà redento e lui avrà salvato la sua anima nera?

Da Napoli a Siviglia

Sulla figura leggendaria di don Giovanni hanno scritto un'infinità di autori di diverse nazionalità: spagnoli, tedeschi, italiani, inglesi, russi. E se la storia è un po' sempre la stessa, i finali sono spesso diversi da un autore all'altro. Evidentemente ognuno ha fatto finire questo enigmatico personaggio in maniera diversa perché aveva dato un'interpretazione diversa al personaggio stesso.

Chi era don Giovanni? E quali erano i suoi peccati? La leggenda narra di un nobile che aveva un difetto: si innamorava facilmente e facilmente si dimenticava della donna di cui si era innamorato. Il primo a scrivere di don Giovanni fu il drammaturgo spagnolo Tirso de Molina nell'opera Il beffatore di Siviglia, attorno al 1630.

Come la racconta Tirso de Molina

Nell'opera si racconta di don Giovanni che fugge da Napoli dopo aver ingannato la duchessa Isabella. Giunto a Siviglia, don Giovanni si innamora di Anna, figlia di don Gonzalo de Ulloa. Quando però Anna scopre che lui la sta ingannando, chiama in aiuto il padre che accorre per vendicare la figlia. Ma don Giovanni lo uccide. Dopo altre avventure, altri innamoramenti e altre scelleratezze, don Giovanni torna a Siviglia e in una chiesa vede una statua di marmo di don Gonzalo, l'uomo che lui ha ucciso. Senza alcuna commozione, per beffa lo invita a cena. La statua risponde con voce d'oltretomba e accetta l'invito. Tutto questo però non spaventa don Giovanni che riceve a cena don Gonzalo e si lascia a sua volta invitare a un sinistro convito presso la cappella degli Ulloa. Dopo una cena piena di orrori, don Giovanni, che rifiuta ogni pentimento e pietà per la persona che ha ucciso, è trascinato dalla statua di marmo nell'inferno.

Don Giovanni nella letteratura…

Tra i molti altri scrittori, che dopo Tirso de Molina hanno scritto di don Giovanni, ricordiamo il commediografo francese Molière e l'italiano Goldoni che cercò di trasformare la tragedia in commedia. Per lo scrittore spagnolo José Zorilla (19° secolo) don Giovanni trova nell'amore puro di una fanciulla la salvezza della sua anima peccatrice; mentre lo scrittore francese Dumas ci presenta un don Giovanni impassibile anche di fronte alla discesa di un angelo dal cielo per redimerlo e il commediografo irlandese Shaw capovolge ironicamente la storia e don Giovanni diviene vittima delle donne.

… e nella musica

Tra le tante opere su don Giovanni la più celebre è quella di Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte (1787) che, riprendendo direttamente da Tirso de Molina, ci presenta un don Giovanni peccatore e impenitente, privo di ogni morale, capace di sfidare la morte. Don Giovanni finisce all'inferno per mano del padre di donna Anna, come nella tradizione.

Alcune arie di Mozart sono particolarmente famose. Tra queste vi è quella del catalogo in cui Leporello, servo di don Giovanni, elenca a donna Elvira, ingannata anch'essa, la lista delle donne amate del suo padrone.

Leporello aggiunge che don Giovanni si innamorava di tutte, sia belle che brutte, sia bionde che brune, sia magre che grasse, sia ricche che povere. Sono esagerazioni, che servivano a Mozart per mettere un po' di ironia scherzosa nel suo don Giovanni.

Difatti la figura di don Giovanni rappresenta colui che pensa solo ai piaceri, che segue solo i suoi istinti e non si cura degli ideali, degli insegnamenti della morale o della religione. Ma proprio in questo sta il fascino di don Giovanni e proprio per questo è diventato popolare.

Il catalogo di Leporello

Madamina, il catalogo è questo / delle belle che amò il padron mio, /

un catalogo egli è che ho fatt'io, / osservate, leggete con me. /

In Italia seicento e quaranta, / in Almagna duecento e trent'una, /

cento in Francia e in Turchia novant'una, / ma in Spagna son già mille e tre…

Vedi anche
Wolfgang Amadeus Mozart Musicista (Salisburgo 1756 - Vienna 1791). Fu avviato assai presto dal padre Leopold allo studio del clavicembalo, insieme alla sorella Maria Anna, detta Nannerl. I suoi primi saggi di composizione risalgono al 1759; nel 1762 scrisse il suo primo minuetto e un Allegro in si bemolle, che è un vero primo ... Don Giovanni Figura leggendaria di seduttore, che appare la prima volta nel Burlador de Sevilla y convidado de piedra (1630), attribuito a Tirso de Molina. La leggenda non ha alcun nucleo storico: il centro poetico è, nell’ultimo atto, il convitato di pietra che interviene al banchetto del peccatore e poi lo conduce ... Wiener Staatsoper Teatro lirico di Vienna, edificato tra il 1863 e il 1869 lungo la monumentale Ringstrasse su progetto degli architetti A. Sicard von Sicardsburg (1813-1868) ed Eduard van der Nüll (1812-1868). Di stile neorinascimentale, il teatro fu inaugurato nel 1869 con un allestimento del Don Giovanni di W.A. Mozart. ... Cesare Sièpi Sièpi, Cesare. - Basso italiano (Milano 1923 - Atlanta, Georgia, 2010). Dopo gli studi al conservatorio di Milano, ha debuttato nel 1941, e nel 1946 ha preso parte al concerto diretto da A. Toscanini per la riapertura della Scala, teatro in cui ha cantato in maniera continuativa fino al 1958. Si è esibito ...
Indice
  • 1 Da Napoli a Siviglia
  • 2 Come la racconta Tirso de Molina
  • 3 Don Giovanni nella letteratura…
  • 4 … e nella musica
  • 5 Il catalogo di Leporello
Categorie
  • OPERA LIRICA in Musica
  • OPERE E PROTAGONISTI in Letteratura
Tag
  • LORENZO DA PONTE
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Vocabolario
din dòn
din don din dòn. – Voce onomatopeica imitativa del suono delle campane; anche s. m.: il din don delle campane. Talora si aggiunge dan, per imitare il suono di più campane, o un suono più vario e prolungato: Allora suonò la campana ... Din...
dòn²
don2 dòn2 s. m. – Voce imitativa del suono d’una grossa campana, generalmente ripetuto (don don) o unito a din (din don).
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