Teologo (Medina del Campo 1528 - ivi 1604), domenicano (1547); insegnò nell'università di Salamanca (1577-1600). È uno dei principali rappresentanti della rinascita del tomismo; il suo nome è soprattutto legato alla polemica con L. de Molina sul problema della relazione tra grazia divina e libero arbitrio umano, aperta con l'Apologia fratrum praedicatorum (pubblicata nel 1595, scritta in collaborazione con altri domenicani), tesa a confutare la Concordia liberi arbitrii cum gratiae donis (1588) del Molina: la polemica contrapporrà per secoli gesuiti e domenicani ed è all'origine dell'istituzione della Congregatio de auxiliis divinae gratiae da parte di Clemente VIII. Il B. insiste sul concetto della sovranità di Dio: l'azione del quale, come causa prima, predetermina o promuove l'atto, pur libero, della creatura; la grazia precede l'atto meritorio dell'uomo, la predestinazione è indipendente dalla previsione, che Dio nella sua prescienza pur fa, dei meriti dell'uomo.