VANDELLI, Domenico
Matematico, naturalista e cartografo, nato a Livizzano Rangone presso Modena il 1° marzo 1691, morto improvvisamente a Modena il 21 luglio 1754. Di famiglia di studiosi, si applicò specialmente alle matematiche, alla geografia, alle scienze naturali, ma coltivò anche le lettere e l'archeologia. Nel 1725 intraprese un lungo viaggio nei principali centri culturali d'Europa, e al suo ritorno nel 1728 fu dal duca Rinaldo chiamato a occupare la cattedra di matematiche nuovamente istituita presso l'università di Modena. Francesco III lo nominò suo geografo e antiquario e gli commise lo studio per la costruzione di una strada attraverso le Apuane da Massa a Castelnuovo di Garfagnana, che non poté d'altronde essere costruita.
L'elenco dei suoi numerosi scritti di carattere vario si trova pubblicato nel tomo V della Biblioteca modenese del Tiraboschi; ma la sua fama è specialmente legata alla sua opera cartografica. A questa egli attese sino dal 1724 compilando una carta del Modenese che avrebbe dovuto servire a corredare la grande opera muratoriana, ma che non fu pubblicata. Più tardi, desideroso di compiere opera assolutamente originale, si diede a stendere sul territorio una rete di triangolazione e ad appoggiare a quella una serie di osservazioni e di misure in base alle quali pubblicò nel 1746 la carta degli Stati del serenissimo signor duca di Modena in Italia, delineati colle strade principali e parte dei domini circonvicini, incisa a Ferrara da A. Bolzoni, con un'ampia leggenda esplicativa sui procedimenti seguiti per la sua costruzione. La carta, alla scala di 1 : 200.000, ricca di nomi e di particolari topografici con orografia rappresentata da un artistico tratteggio, è giudicata una dei migliori prodotti cartografici del sec. XVIII.