Pittore e incisore (Genova 1627 - ivi 1703). Formatosi presso il fratello Pellegrino (Genova 1617 - ivi 1640) e sui pittori tardomanieristi lombardi, fu influenzato da V. Castello, con il quale lavorò nell'Oratorio di San Giacomo alla Marina (Decollazione di s. Giacomo, 1647) e poi da G. B. Castiglione. In seguito creò una attivissima bottega con G. de Ferrari e si dedicò soprattutto a grandi cicli decorativi: Giano che consegna a Giove le chiavi della città (1660 circa, palazzo Spinola), l'Autunno e l'Inverno (1687-88, Palazzo Rosso). Notevoli anche S. Pietro guarisce lo storpio (1694, Santa Maria in Carignano), gli affreschi di San Luca (1695), influenzati dalla pittura romana, e i numerosi disegni. n Dei suoi figli, Paolo Girolamo (Genova 1666 - ivi 1724) collaborò con lui e fu a Roma (1690-94), poi a Loreto e Forlì con il marchese Pallavicini. A Genova, notevoli tra le sue opere la Madonna e Santi (Santa Maria in Carignano) e gli affreschi del Concilio degli dei (palazzo Ferretti).