Generale (Milano 1767 - Cernobbio 1826). Colonnello in una delle legioni cisalpine, partecipò (1799) alla difesa di Ancona; il 13 agosto 1804 successe ad A. Trivulzio come ministro della Guerra del Regno italico, sino al marzo 1806, quando passò a comandare una divisione in Pomerania e in Prussia distinguendosi all'assedio di Kolberg. Combatté contro il re di Svezia e fu insignito dell'ordine della Corona di ferro (istituito nel 1805 da Napoleone) e nominato conte dell'Impero. Prese parte poi, al comando di una divisione, alle campagne di Spagna (1808-10) e di Russia (1812) e nel 1813 partecipò alla guerra contro l'Austria. Sospettato di segreti accordi col viceré G. Murat, cadde in disgrazia ma fu poi pronto, alla caduta di Napoleone e all'atto dell'armistizio tra E. Beauharnais e gli Austriaci (17 aprile 1814), a schierarsi per questi ultimi. Ritiratosi a Cernobbio, ricevette dall'Austria il grado di feldmaresciallo.