PELLEGRINI, Domenico
Pittore, nato a Galliera di Bassano il 19 marzo 1759, morto a Roma il 4 marzo 1840. Studiò all'Accademia di belle arti di Venezia, discepolo di Lodivico Gallina, vi ottenne premî nel 1782 e '84 e nel ritratto si formò sull'esempio di A. Longhi. Amico e protetto del Canova, suo conterraneo, completò l'educazione a Roma sotto Domenico Corvi, seguendo gli esempî classicheggianti del Mengs e vi espose nel 1788 Rinaldo e Armida. Cominciò per tempo a girare il mondo: nel 1789 era a Parigi, nel 1790 a Napoli e vi fece molti ritratti istoriati in concorrenza della Le Brun; dal 1792 al 1803 a Londra, lavorò e guadagnò molto, giovandosi dell'esempio di quei grandi ritrattisti, tanto che sino all'ultimo ritratti suoi andarono confusi con opere del Reynolds e del Romney. Molto all'estero gli giovò la protezione degl'incisori bassanesi: Viero, Volpato, Schiavonetti, e a Londra quella del Bartolozzi, di cui fece il bellissimo ritratto (1794) oggi all'Accademia di Venezia. Raccomandato dal Bartolozzi passò a Lisbona, altro centro della sua produzione di ritratti (1803-10); nel 1812 era di ritorno a Londra; risiedette poi a Parigi, a Venezia, a Napoli e finalmente, dopo il 1820, a Roma dove passò agiatamente la vecchiaia. Ottenne nel 1837 la nomina a membro dell'Accademia di S. Luca, alla quale si affezionò tanto che per testamento le lasciò, oltre alle pitture sue, tutti i beni per un premio ai giovani artisti.
Di quadri di invenzione ricordiamo: il San Sebastiano nel duomo di Castelfranco, la Diana e Endimione nel Museo di Bassano, e ivi anche l'Aurora a Ca' Rezzonico; la Leda dell'Accademia di S. Luca. Dei ritratti, che dovettero essere moltissimi: a Roma nell'Accademia di San Luca, l'autoritratto e quello del principe Augusto d'Inghilterra; a Londra, alla National Portrait Gallery, il pastore protestante William Huntington; a Lisbona il doppio ritratto Conde De Anadia e signora; a Bordeaux, il ritratto di madame Junot, poi duchessa d'Abrantès (1805).
Bibl.: G. Fogolari, D. P. ritrattista veneziano (1759-1840), in L'Arte, XII (1909), pp. 94-107; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932 (con la bibl. preced.).