MILELLI, Domenico
Poeta, nato a Catanzaro l'11 febbraio 1841, morto a Palermo nella notte tra il 22 e il 23 dicembre 1905. Combattente garibaldino al Volturno e a Digione; insegnante, giornalista, critico, traduttore, il M. vagabondò per tutta Italia, sempre scontento, sempre in lotta con qualcuno: finì con l'adattarsi in umili occupazioni a Catania e poi a Palermo. Non poté mai severamente meditare e limare quel che scriveva; d'altra parte lo danneggiò la facoltà assimilatrice che ebbe in massimo grado. Tuttavia il M. non è un semplice riecheggiatore di forme e spiriti altrui: trova anzi spesso accenti personali, specie quando lo muova la delusione e l'ira o lo inspiri la nostalgia di una vita più serena.
Opere principali: In giovinezza, Italia 1873; Hyemalia, Milano 1876; Odi pagane, Milano 1879; Povertà, Bologna 1879; Canzoniere, Roma 1884; Rime del conte di Lara, ivi 1884; Nuovo canzoniere, Cosenza 1888; Poemi antichi, Cosenza 1894; Prometeo, Caserta 1899, e Laocoonte, Aquila 1899 (sono le due prime parti di una trilogia socialistica, di cui l'ultima parte, Ercole, è inedita); Poemi della notte, Caserta 1899; Kokodè, Ragusa 1903 (poema autobiografico); Gemme sparse, Napoli 1906 (postumo).
Bibl.: R. Bonghi, in La Cultura, 1884 e 1885; G. Patari, L'opera poetica di D.M., Cosenza 1912; E. La Face, D.M., Messina 1923; V. Vivaldi, Calabresi illustri, Catanzaro 1927; G. Gianflone, D.M., Nicastro 1933.