MICHIEL, Domenico
Doge veneziano dal 1117 al 1129. Valoroso guerriero, capitanò personalmente la squadra e l'esercito che Venezia mandò nel 1123, rispondendo all'appello del papa, per fronteggiare i Saraceni che da Tiro e Ascalona minacciavano i cristiani. Ma egli volle aver sicuro il mare e combatté prima Corfù, tenuta dall'imperatore Caloianni, per il rifiuto di riconoscere e confermare i privilegi paterni. Urgendo però la situazione gerosolimitana, mosse alla liberazione di Giaffa, stretta d'assedio dai Saraceni, che sotto la pressione veneziana si ritrassero permettendo l'unione delle forze cristiane indigene e straniere per l'assedio della formidabile Tiro. I Veneziani diedero concorso di opere e di danaro e per loro merito la città cadde, sì che il doge veneziano era dai cristiani acclamato re, s'egli non avesse opposto un reciso rifiuto, e limitate le pretese di ricompensa al terzo dei redditi. Ma dopo la vittoria la spedizione assumeva altro aspetto, di carattere commerciale nelle isole dell'Egeo, trovando però dovunque una fiera ostilità, a Rodi, a Chio, a Samo, a Metelino, ad Andros, sulla costa greca a Modone, sì che, fra tanti nemici, la squadra veneziana dovette aprirsi il varco, per la via del ritorno, con la forza e dovette reprimere sanguinosamente anche la rivolta dei Dalmati. Il M. vecchio si rassegnò all'umiliazione di richiedere al suo avversario quella pace che questi ostinatamente negava, senza essere garantito del rispetto dei privilegi.
La crociata era stata occasione per tentare un'espansione nell'Egeo: il tentativo fallì. Unico frutto forse fu il patto giurato con Bari del 1122 a preludio della campagna.
Bibl.: L. Streit, Venedig und die Wendung des vierten Kreuzzuges gegen Konstant, in Gym. Progr;, Anklam, 1877, 8-9; C. Errera, I crociati veneziani in Terra Santa, in Archivio Veneto, XXXVIII, 252 segg.; M. Sanuto, Vite dei dogi, in Rer. Ital. Script., ed. Monticolo, p. 180 segg.; G. Heyd, Storia del Commercio dei Latini in Levante, in Bibl. dell'Economista, Torino 1913; H. Kretschmayr, Geschichte von Venedig, Gotha 1906, I, 228 segg.; G. B. Monticolo, Il testo del patto giurato dal doge Domenico Michiel al comune di Bari, in Nuovo Archivio Veneto, XVIII, pag. 96 segg.; XIX, pag. 373 segg.