MAZZOCCHI, Domenico
Compositore, nato a Civita Castellana (Viterbo) l'8 novembre 1592, morto a Roma il 20 gennaio 1655. Datosi alla carriera ecclesiastica, compì a Roma gli studi iniziati nel patrio seminario, laureandosi in filosofia e giurisprudenza. Fu buon letterato. S'ignora da chi apprendesse l'arte musicale (forse da uno dei due Nanino) nella quale fu versatissimo e tra i maggiori del suo tempo. Nel 1614 ottenne la cittadinanza romana. All'età di 28 anni entrò al servizio degli Aldobrandini, con i quali rimase fino alla morte. Il M. fu forte contrappuntista e appassionato madrigalista; liberò il melodramma dalla rigidità letteraria dei Fiorentini, riducendo al minimo il recitativo e intramezzandolo con arie, canzoni, ritornelli, danze (specialmente cantate) e cori magistrali. La sua opera, La Catena d'Adone - su libretto di Ottavio Tronsarelli, dalla Prigione d'Adone del Cavalier Marino - rappresentata a Roma nel 1626, stampata a Venezia lo stesso anno da Alessandro Vincenti e ristampata più volte, ebbe lungo successo e può essere considerata come la prima opera portante impressi i segni della scuola romana: logicità di costruzione e grandiosità di eloquio; segni che dovevano trovare poi ampio sviluppo nel teatro dei Barberini. Altra e forse più importante composizione del M. è la raccolta di Dialoghi e Sonetti (Roma 1638) nei varî pezzi della quale - tra cui due episodî dell'Eneide e uno della Gerusalemme Liberata - recitativi, arie e cori si alternan0 con arte perfetta.
Altre composizioni pubblicate: Ecce Crucem Domini, a 4 voci, nella raccolta Sacri affecti (Roma 1625); Madrigali a 5 voci, ecc. (Roma 1638); Poëmata, Urbani VIII (Roma 1638); Musiche sacre e morali a 1, 2 e 3 voci (Roma 1640); Il martirio di S. Abondio, ecc. (Roma 1641) oratorio eseguito a Civita Castellana il 16 settembre 1641 e del quale non si sono ritrovati né musica né libretto; Sei Canti a 2 e 3 voci, nella raccolta. di V. Bianchi (Roma 1640); un'aria, Più non sia che m'innamori, nella raccolta Le risonanti sfere del Robletti (Roma 1629), ripubblicata in Alte Meister des bel Canto; Due ariette, a 2 voci, in raccolta Fei (Bracciano 1646); Declinazione del pronome hic-laec-hoc, scherzo a 4 voci (Milano 1844). Un duetto, Mamante, io ve lo avviso, è manoscritto nella Bibl. del liceo musicale di Bologna. Nella prefazione ai Dialoghi e ai Madrigali il M. dà spiegazione di molti segni espressivi (crescendo, decrescendo, piano, forte, ecc.) da lui per primo introdotti.
Bibl.: A. Cardinali, Cenni biografici di Domenico e Virgilio Mazzocchi, Subiaco 1926; R. Rolland, Histoire de l'Opéra... avant Lully et Scarlatti, Parigi 1895; H. Prunières, L'Opéra ital. en France avant Lulli, Pargi 1913.