GUACCERO, Domenico
Nacque a Palo del Colle, presso Bari, l'11 apr. 1927 da Paolo e Anna Tricarico. A Bari compì i primi studi musicali e umanistici, diplomandosi in pianoforte nel 1948, sotto la guida di D. Marrone, e laureandosi in lettere nel 1949 con la tesi L'interpretazione dell'opera d'arte nell'estetica contemporanea. Trasferitosi a Roma nel 1950, studiò composizione con Barbara Giuranna e con G. Petrassi, conseguendo il diploma nel 1956. Nel 1957 e nel 1959 frequentò anche i Ferienkurse di Darmstadt.
In quegli anni, a Roma, si dedicò a una intensa attività di organizzazione e divulgazione nell'ambito della musica contemporanea: nel 1957 contribuì alla creazione dello studio di musica elettronica dell'Accademia filarmonica romana; diresse il Sindacato musicisti italiani, fondato da Petrassi; nel 1959 fu tra i fondatori, al fianco di M. Bortolotti, A. Titone, E. Macchi, F. Evangelisti, della rivista Ordini. Studi sulla nuova musica, e diresse dal 1963 al 1968 la rivista Collage; nel 1960 diede vita, insieme con Macchi, Evangelisti, Bortolotti, D. Paris, A. De Blasio e M. Bertoncini, all'associazione Nuova Consonanza. Lo stesso anno iniziò la carriera di insegnante al conservatorio di Pesaro, che proseguì dal 1970 al conservatorio dell'Aquila, dal 1973 in quello di Frosinone e dal 1978 a Roma, dove contribuì all'istituzione del corso sperimentale di nuova didattica della composizione. Nel 1965 costituì la Compagnia del Teatro musicale di Roma insieme con Macchi, con il quale collaborò anche nella fondazione dello Studio R7 per la musica elettronica (1968), e dell'Istituto della voce (1983). Nel 1972 costituì con L. Lombardi e A. Curran il Centro per la musica sperimentale, e l'anno successivo organizzò un simposio internazionale sulla grafia musicale. Nel 1978 diresse il gruppo Intermedia di teatro musicale e di improvvisazione.
Dopo una lunga malattia, morì a Roma il 24 apr. 1984.
Dopo le prime esperienze compositive, influenzate da B. Bartók e P. Hindemith, il G. si interessò alle nuove avanguardie musicali già nel periodo degli studi con Petrassi. Dopo la Sonatinaprima, per pianoforte del 1956, nella quale utilizzava la serie dodecafonica in senso prevalentemente melodico, iniziò a confrontarsi con le tecniche seriali apprese a Darmstadt (Sonatinaseconda, per violino e pianoforte, 1958), e quindi con lo sperimentalismo americano e la musica aleatoria a partire da Schemi del 1960. Dello stesso anno, …Un iter segnato, per doppio quintetto di fiati e archi, segnò il definitivo allontanamento dalla serialità e l'introduzione di elementi teatrali, come la gestualità e il movimento degli interpreti sulla scena. Tali elementi divennero ricorrenti nel suo percorso di ricerca (Incontro a tre, Negativo, Interno-esterno), accanto alla sperimentazione di modalità diverse di produzione del suono, all'uso dell'elettronica (a partire da Klaviatura, Pentalfa, e Variazioni 1, che prevede un sintetizzatore nell'organico orchestrale), al ricorso a strutture modulari e combinatorie, come nei pezzi con organici variabili (in Sinfonia 1, per es., il numero degli esecutori può variare da 10 a 40; in Variazioni 3 da 1 a 50). Superato ogni ideale di purezza linguistica, il G. mirò alla ricerca di sempre nuove modalità di interazione tra suono e gesto e di vere e proprie frizioni linguistiche, approdando negli anni Settanta a esiti polistilistici (Blackout, Sinfonia 2, Sinfonia 3).
La vocazione alla sperimentazione in G. si salda con il profondo convincimento del ruolo sociale e comunicativo della musica contemporanea, e della necessità di una radicale riforma della didattica musicale. Nei suoi numerosi scritti affrontò in maniera pragmatica diverse problematiche proprie della musica contemporanea. Critico nei confronti delle tecniche seriali, propose di graduare i parametri del suono sulle concrete possibilità dell'esecuzione e della percezione, creando una sorta di contrappunto di parametri. A partire dal saggio del 1961 L'"alea" da suono a segno grafico, il G. concentrò la sua attenzione sui problemi della musica aleatoria e delle nuove grafie musicali. Considerando i linguaggi musicali come sistemi aperti dove formalizzazione e libertà sono termini correlativi e dialettici, il G. prospettò uno sperimentalismo capace di "sintattizzare" i risultati della proprie ricerche. Analizzò anche la reciproca influenza tra sintassi musicale e grafia, individuando un sistema di notazione basato sulla corrispondenza visiva tra suono e segno. Nei suoi scritti il G. teorizzò inoltre un nuovo tipo di teatro musicale basato sulla interrelazione di musica, parola, mimica e elementi scenici, e sulla possibilità di far partecipare il pubblico all'azione. Un teatro multimediale, nel quale attori, mimi e musicisti sono spesso chiamati a travalicare e scambiare i propri ruoli, come dimostra Rappresentazione et esercizio del 1968, il lavoro teatrale più rappresentativo del compositore.
Composizioni per il teatro: La farmacista, opera da camera in un atto, libretto di E. Panunzio e del G. (da A. Čechov), Roma 1956; Scene del potere, opera da camera in tre parti, libretto del G. e di F. Nonnis, Palermo 1968; Rappresentazione et esercizio, azione sacra per 12 esecutori, su frammenti tratti dalla Bibbia, da Notker Balbulus e San Juan de la Cruz, Perugia 1968; Rot, azione coreografica, su frammenti di Cynewulf e T'ien Chien, Roma 1973; Novità assoluta, azione teatrale, Positano 1972; Matrix (filo rosso), azione con suoni per 4 esecutori, Ancona 1980.
Musica vocale: Liriche di Montale, per coro a cappella (1951); 3 Liriche di Montale, per voce femminile e pianoforte (1951); Ricreazione, per baritono e 7 strumenti (1954); Canto alle madri dei soldati morti, per coro e strumenti, su testo di P. Neruda (1954); Scende la sera…, per 4 voci virili (1954); 3 Melodie, per voce femminile e timpani (1959); 3 Madrigali d'imitazione classica, per quartetto vocale (1959); Studio per un quartetto, per 4 esecutori, su testi di W. Shakespeare, V. Majakovskij, W.B. Yeats (1961); Nuovo incontro (a tre), per 3 esecutori, su frammenti di E. Ionesco (1964); Glossa, per un'esecutrice (1970); Da cantare, per baritono (1970); Da cantare, per voce femminile e chitarra (1970); Canvas I, per soprano, attori e tastiere (1978); 3 Invenzioni, per soprano, corno e pianoforte (1979); Esercizio, per 8 voci (1980); 5 Canti da Tasso, per soprano e pianoforte (1980); Casa dell'Armonia, per 24 voci femminili (1981); Un hombre, per soprano e pianoforte preparato (1983); Il sole e l'altre stelle, per voci e grancassa, su frammenti della Bibbia, e da Dante e C. Collodi (1982-83).
Composizioni per orchestra: Sinfonia 1 (1963); Variazioni 1 (1967); Variazioni 2, per orchestra d'archi (1967); Sinfonia 2 (1970); Kardia, per diversi organici (archi; archi e fiati; voci; voci, archi e fiati: 1972-76); Sinfonia 3 (1973); Concerto per percussione e orchestra (1979).
Musica da camera: Partita, per pianoforte (1953-57); Quartetto, per archi (1955); Sonatina prima, per pianoforte (1956-57); Sonatina seconda, per violino e pianoforte (1958); Secondo quartetto, per 2 clarinetti, viola e chitarra (1958); Schemi, per combinazioni di 2 pianoforti, 2 violini e sax tenore (1959-60); …Un iter segnato, per doppio quintetto (1960); Verglenzboysuchos, per vari strumenti (1960); Improvvisazione per viola (1960); Improvvisazione per clavicembalo (1962); Iter inverso, per 16 strumenti (1962); Incontro a tre (Variazioni su Ionesco), per flauto, pianoforte e pianoforte preparato (1963); Negativo, per flautista (1964); Esercizi, in versioni diverse (clarinetto; pianoforte; voce; attore e percussione: 1965); Variazioni 3, in diverse versioni (chitarra; chitarra e archi; fagotto; fagotto e archi; strumenti; voci e strumenti: 1968); Blackout, per ensemble (1975); Interno-esterno 2, per trombone e percussioni (1976); Ajna, per 11 archi con direttore (1977); Positivo (Flûterie), per ensemble di flauti (1980); Traccia, per violino solo (1980); Su traccia, per violino e violino preparato (1980); quartetto per archi (1980-81).
Musiche con strumenti elettronici: Klaviatura, per clavicembalo, clavicordo registrato e 7 strumenti (1965); Interno-esterno, per ensemble con nastro magnetico (1967); Pentalfa, per quartetto d'archi, organo e pianoforte amplificati (1967); Luz, per strumento grave e nastro magnetico (1973); Rota, per arpa e nastro magnetico (1979); CMPSZN 2, per 8 pianoforti preparati e registrati (1984).
Scritti: La coscienza musicale contemporanea, in Arte oggi, I (1959), 1, pp. 27 s.; Problemi di sintassi musicale, I, in Ordini. Studi sulla nuova musica, I (1959), 1, pp. 27-41; Alea, lingua e interpretazione musicale, in La Biennale di Venezia, XI (1961), 42, pp. 34-37; L'"alea" da suono a segno grafico, in La Rassegna musicale, XXXI (1961), 4, pp. 367-389; Una conclusione provvisoria, in Collage, II (1963), 1, pp. 3-35; Materiali per una verifica sociologica, ibid., III (1964), 3-4, pp. 9-14; Per un fondamento delle grafie aleatorie, in Il Marcatrè, 1964, nn. 6-7, pp. 32-37; Note per uno studio su E. Varèse, in La Biennale di Venezia, XIV (1964), 56, pp. 18-25; Petrassi: l'empirismo illuminato nella didattica contemporanea, in Quaderni della Rassegna musicale, 1964, n. 1, pp. 81-94; Un'esperienza di "teatro" musicale, in Il Verri, 1966, n. 21, pp. 53-66; Postilla sul teatro musicale, in Duemila, II (1966), 6, pp. 79 s.; Testo parallelo A-B sulla storia della musica "sacra" in Occidente, in Lo Spettatore musicale, IV (1969), pp. 10-16; Contributo alla de-composizione, in Atti del Symposium internazionale sulla problematica dell'attuale grafia musicale, Roma 1974, pp. 7-54; Dalla parte del compositore, in Di F. Evangelisti e di alcuni nodi storici del tempo, Roma 1980, pp. 11-24; Appunti teorici sulla grafia musicale, in Spartito preso: la musica da vedere, a cura di D. Lombardi, Firenze 1981, pp. 30-32; Sulla tradizione del teatro musicale, in Di D. G.: prassi e teoria, Roma 1984, pp. 180-192 (in questo volume sono raccolti anche molti degli scritti del G. elencati).
Fonti e Bibl.: M. Bortolotto, Musiche alla prima Settimana palermitana, in Aut aut, V (1960), 59, pp. 333-339; G. Zaccaro, Intervista con D. G., in Lo Spettatore musicale, III (1968), 2, pp. 16-19; P. Dallamano, Rappresentazione et esercizio di G. a Perugia, ibid., 10-11, p. 15; D. Lombardi, Intervista a D. G., in Visual, I (1977), 1; A. Titone, Musicisti italiani alla prima "Settimana" di Palermo, in Di F. Evangelisti e di alcuni nodi storici del tempo, Roma 1980, pp. 25-45; P.E. Carapezza, Le sei Settimane internazionali di nuova musica a Palermo (1960-1968), ibid., pp. 55-66; T. Geraci, D. G. compositore e musicologo, in Di D. G. prassi e teoria, Roma 1984, pp. 11-61; G. Zaccaro, D. G.: testimonianza della nuova musica, in Il Mondo della musica, XXII (1984), 9-10, pp. 51 s.; E. Macchi, D. G., in Eupalino, 1985, n. 6, pp. 58-61; T. Geraci, Su D. G. e altri, in Musica/realtà, VIII (1987), 24, pp. 139-148; P. Bersani, Il teatro musicale di D. G., tesi di laurea, Università di Roma "La Sapienza", a.a. 1990-91; Archivio musiche del XX secolo, Palermo 1995 (numero monografico dedicato al G., a cura di S. Gianni); S. Gianni, D. G. La vita come arte, in Musica/realtà, XX (1999), 60, pp. 57-78; G. Salis, La musica da camera di D. G. (anni 1956-1965), tesi di laurea, Università di Pavia, a.a. 1999-2000; G. Monopoli, D. G.: rappresentazione et esercizio, in Terror Vocis (programma del 37° festival di Nuova Consonanza), Roma 2001; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 344; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 467 s.