GIANNITRAPANI, Domenico.
-Nacque a Trapani il 14 maggio 1836 da Luigi e da Giacoma Lombardo. Appartenente a una delle maggiori famiglie trapanesi, studiò ingegneria all'Università di Palermo. Nel 1860 il richiamo degli ideali risorgimentali lo spinse, nel momento in cui maturava la liberazione del Mezzogiorno, a unirsi ai garibaldini sbarcati a Marsala combattendo come ufficiale a Milazzo (in questa occasione meritò la medaglia al valore) e prestando successivamente la sua opera di ingegnere nella battaglia del Volturno. Entrato a far parte dell'Esercito italiano come ufficiale del genio, il G. esordì quindi come scrittore di cose militari (Lo stato maggiore del genio nell'Esercito italiano, estr. dalla Rivista militare italiana, Roma 1879).
Il lavoro di rilevazione sul campo per la progettazione di sistemi difensivi e l'osservazione del territorio necessari a svolgere le attività connesse alla sua funzione di ufficiale del genio fornirono al G. l'occasione per la stesura di alcuni pregevoli lavori descrittivi, come il saggio A Castiglion de' Pepoli per Val di Setta e Val di Brasimone: ricordi alpini (Bologna 1880), i Cenni sull'oro-idrografia del Bolognese (ibid. 1881) e L'Appennino bolognese: studio geografico-militare (Roma 1884).
Mentre era capitano del genio a Bologna, il G. prese parte al dibattito apertosi sulla Gazzetta dell'Emilia in merito alla costruzione della ferrovia direttissima Roma-Bologna con un intervento concepito per "dimostrare […] gli svantaggi della proposta Zannoni, che voleva far[la] sboccare a Pontassieve […] tagliando così fuori Firenze" (Schiarini, p. 508): tema, questo, che riprese nello scritto Ferrovia direttissima Bologna-Firenze-Roma, (Bologna 1883).
Nel 1892 il G. lasciò il servizio attivo col grado di colonnello e si stabilì a Firenze, dove si stava formando, attorno a G. Marinelli, la nuova generazione dei geografi accademici italiani. Dal momento in cui poté dedicarsi completamente alla geografia, il G. produsse alcuni contributi non più strettamente legati allo studio della morfologia del territorio, ma che, influenzati dalle ricerche di antropogeografia di F. Ratzel, si aprivano a considerazioni di geografia umana: dal breve saggio su Il monte Erice, oggi S. Giuliano: paesaggio, storia e costumi (Bologna 1892), occasione per una descrizione della sua terra d'origine, a La colonizzazione della Patagonia (in Rassegna nazionale, 16 nov. 1899, pp. 266-272). Pur senza entrare nella carriera accademica, il G. fu elemento di spicco della cultura geografica fiorentina e nazionale sia come collaboratore, dal primo numero, della Rivista geografica italiana, sia in qualità di consigliere della Società di studi geografici e coloniali; in quest'ultima veste figurava tra gli organizzatori, nel 1898, del Congresso geografico di Firenze.
Intanto il G., che fin dal soggiorno bolognese aveva compilato vari sussidi (tra cui: Geografia della provincia di Bologna, Bologna 1883; Manuale di geografia ad uso delle scuole secondarie, Milano 1886-87), era andato orientando i suoi interessi specialmente verso la didattica della geografia: veramente decisivo in tal senso fu l'incontro a Firenze con l'editore E. Bemporad, il quale, come cessionario della Libreria editrice Paggi, dal 1889 aveva rilanciato le pubblicazioni della "Biblioteca scolastica".
All'interno di questa collezione il G. - che nel 1899 poteva dichiararsi legato al Bemporad "da non recente amicizia" (Nelle auspicatissime nozze di Enrico Bemporad con Silvia Debenedetti, Asti [ma Firenze] 1899) - pubblicò tra i due secoli le sue più fortunate compilazioni, dapprima per le scuole secondarie (Geografia per le scuole secondarie, Firenze 1895, con numerose edizioni e ristampe; Geografia per le scuole ginnasiali, tecniche e normali, 3ª ed., ibid. 1897), in seguito anche per le scuole elementari (Nozioni di geografia per le scuole elementari, ibid. 1890-91, 1898) e per le scuole medie superiori (Geografia dell'Europa, ibid. 1899). A partire dal nuovo secolo il G. avrebbe associato il figlio Luigi (ufficiale dell'esercito e libero docente di geografia nell'ateneo fiorentino, nato nel 1868 dal matrimonio con Emilia Leicht), nella redazione dei manuali scolastici (tra cui quelli della serie dei manuali-atlanti di geografia per le medie e per le ultime tre classi delle elementari, pubblicati a Firenze tra il 1901 e il 1910 e continuamente ristampati).
Dal 1895 l'impegno del G. per la geografia nella scuola si espresse soprattutto nella conduzione, sempre per i tipi di Bemporad, de La Rassegna scolastica, rivista di didattica e problemi della scuola. Nella nuova rivista il G. intervenne tra l'altro nel dibattito sul ruolo della geografia nelle scuole elementari con un articolo su L'insegnamento della geografia nelle scuole elementari (I [1896], pp. 469-477), ma toccò anche altri argomenti, quali la formazione universitaria degli insegnanti di geografia (Sulla relazione del prof. G. Marinelli se e come l'Università italiana possa provvedere al fine di preparare insegnanti di geografia per le scuole secondarie, pp. 202-205) e, in veste di direttore, la più generale questione della cosiddetta didattica pratica (Ai nostri associati e lettori, pp. 705-707).
Il G. impiegò gli anni successivi nell'ampliamento e nella revisione della collezione di manuali di geografia, che ormai comprendeva anche testi di geografia commerciale e matematica.
Morì a Firenze il 19 marzo 1916.
Fonti e Bibl.: Necr. in La Nazione, 23 e 25 marzo 1916; Riv. geografica italiana, XXIII (1916), 4-5, p. 230; Boll. della Società geografica italiana, LIII (1916), pp. 507-513 (P. Schiarini); Chi è? Annuario biogr. italiano…, Roma 1908, p. 141; S. Salomone, La Sicilia intellettuale contemporanea. Diz. biobibliografico, Catania 1913, p. 220; Giannitrapani, Luigi, in Panorama biogr. degli italiani d'oggi, a cura di G. Vaccaro, I, Roma 1956, sub voce.