BESANA, Domenico David
Nacque a Milano da Antonio e da Luigia Vani il 13 marzo 1838. Fra il 1860 e il 1870 pubblicò alcuni volumi di storia, intesi a divulgare vicende risorgimentali: Storia della rivoluzione di Milano nel 1848 (Milano 1860), desunta dalle opere di Cattaneo, Cantù, La Farina e altri; Storia delle cinque giornate di Milano narrata al popolo italiano (Milano 1867), che in realtà fu scritto dall'avv. Mario Paganetti; Storia di dodici anni narrata al popolo italiano (Milano 1861), scritta in collaborazione con G. Lombroso; Dal Volturno ad Aspromonte: due anni di storia italiana narrata al popolo (Milano 1865; ma il proemio è datato 30 giugno 1863).
Dal 1868 il B. collaborò a periodici milanesi, in particolare a Il Gazzettino rosa,di ispirazione repubblicana e di tendenza radicale, fondato da F. Cavallotti e diretto da A. Bizzoni, e del quale fu egli stesso saltuariamente direttore. Gli articoli da lui pubblicati su questo giornale tra il 1868 e il 1872 avevano un tono di violenta satira della società italiana dei tempo, dell'aristocrazia, della monarchia: spesso trattavano di scandali e di processi clamorosi, sempre in polemica coi giornali moderati e conservatori.
In gravi ristrettezze finanziarie, il B. venne facilmente adescato dalla polizia, che teneva d'occhio Il Gazzettino sin dal suo nascere, e finì per divenirne informatore fra il 1872 e il '73 ai danni dei colleghi, alcuni dei quali subirono arresti per le sue delazioni. Tale fu il caso del Bizzoni, arrestato il 25 sett. 1873. Scoperta la sua attività, il B. fu cacciato dal giornale, che cessò poi le pubblicazioni il 15 novembre dello stesso anno. La vicenda ebbe uno strascico polemico nei suoi attacchi contro gli antichi colleghi dalle colonne della Gazzetta d'Italia di Firenze, e contro il Bizzoni con il libello Achille Bizzoni e il processo del Re Quan Quan (Milano 1874).
Intanto l'editore Angelo Sommartiga, per giovarsi delle sue attitudini di scrittore scandalistico, gli offrì (1878) di collaborare al suo periodico La Farfalla.Ma dopo breve tempo il B., vendendo nascostamente gli appunti fornitigli, o servendosene a scopo di ricatto, trascinò il suo editore in una serie di duelli e querele, che fu tra le cause del fallimento de La Farfalla. Nonostante ciò il Sommaruga, trasferitosi da Milano a Roma, lo riprese alle sue dipendenze.
Dapprima il B. scrisse sul Messaggero illustrato, acquistato dal Sommaruga nell'aprile del 1884 e morto nel novembre successivo, ma. soprattutto, su appunti e rivelazioni fornitigli dallo stesso Sommaruga, scrisse articoli sensazionali sulla famosa Cronaca bizantina fondata nel 1881,quasi sempre occupandosi dei, retroscena della vita sociale e politica della capitale. Essendo apparso in un'altra pubblicazione del Sommaruga, le Forche caudine,un altro articolo che minacciava rivelazioni scandalistiche su certi aspetti del mondo ufficiale romano, l'editore fu costretto a sospendere le sue pubblicazioni e citato in giudizio. Il Sommaruga cercò di scaricare la responsabilità dell'articolo sul B., che a sua volta attaccò l'editore, contro il quale, sembra incoraggiato dalla questura romana, scrisse il libello Sommaruga occulto e Sommaruga palese (Roma 1894),in cui gli prodigava le peggiori accuse. Tali accuse, ripetute ancora in La difesa di Giuda. Appendice al Sommaruga occulto e Sommaruga palese (Roma 1885),riconosciute come diffamatorie dagli stessii avversari del Sommaruga, linirono con lo screditare la testimonianza dei B. al processo.
Il B. tornò così alla vita oscura e miserabile di una volta. Ultima notizia della sua avventurosa attività giornalistica èquella relativa alla direzione, per poche settimane, nel giugno 1894, del settimanale filocrispino IlMomento.Pur nella sua disordinata e screditata attività, rimase legato al suo democraticismo garibaldino e repubblicano: più che un delatore e un prezzolato, appare come il prodotto certo deteriore della confusa e "scapigliata" vita giornalistica del primo ventennio dopo l'unità.
Morì a Roma il 19 marzo 1898.
Bibl.: A. Sommaruga, Giudicatemi, Firenze 1885, passim; L'illustrazione ital.,13-27 marzo 1898, p. 218; N. Quilici, Banca romana, Milano 1935, p. 589; G.Squarciapino, Roma bizantina, Torino 1950, pp. 196-198, 226-228, 230 s., 244; I periodici di Milano. Bibliografia e storia, a cura della Biblioteca G. G.Feltrinelli, Milano 1956, I, pp. 32, 36; L'Italia radicale. Carteggi di Felice Cavallotti: 1867-1898, a cura di L.Dalle Nogare e S.Merli, Milano 1959, pp. 50-51 n.31, 54 n. 38, 76 n. 75, 83 n. 7, 84, 86; V.Santini, Felice Cavallotti ed il "Gazzettino Rosa",II,in Rass. di polit. e storia, VII(1961), n. 78, pp. 21-32 (propr. pp. 26, 29); O. Majolo Molinari, La stampa periodica romana dell'Ottocento, Roma 1963, p. 217; II, pp. 597, 615.