CAPRANICA, Domenico
Figlio secondogenito del marchese Giuliano e di Gertrude dei marchesi Casali, nacque a Roma il 6 apr. 1792. Non si hanno notizie della sua vita fino al 1815, anno in cui fu ammesso nel corpo della guardia nobile pontificia con il grado di sottotenente e in tale veste, il 4 giugno 1819, si recò in missione a Vienna per consegnare lo zucchetto cardinalizio all'arciduca Rodolfo d'Asburgo. Il suo esordio teatrale risale all'autunno del 1821 quando, al teatro Argentina in Roma, fu rappresentato L'Olandese in Russia, melodramma in due atti del quale egli scrisse anche il libretto. Fin dal 1823 partecipò attivamente alla vita dell'Accademia filarmonica romana ottenendo la carica di "direttore dei cantanti"; fu poi uno dei membri della commissione incaricata di formulare il nuovo statuto dell'Accademia e il 4 genn. 1824 fu nominato "direttore della musica", carica che egli conservò anche l'anno successivo. Nel 1829, per l'elezione di papa Pio VIII, il C. collaborò alla composizione di due cantate: la prima, Per la faustaesaltazione al trono di Pio VIII (testo di G. B. De Dominicis, Roma, palazzo Costaguti all'Aracoeli, giugno 1829), scritta insieme con L. Orsini, L. Costaguti e S. Iacoucci; la seconda, a tre voci, divisa in due parti, intitolata Il genio dell'armonia,auspice ai voti del genio filarmonico e del genio romano, testo di P. E. Visconti (Accademia filarmonica romana, 20 dic. 1829), musicata cont. Costaguti e G. Donizetti. Dal 1834 al 1836 e poi nel 1839 fu "presidente della musica" alla Filarmonica; nel 1840 entrò a far parte come socio d'onore della Congregazione di S. Cecilia e nel 1841 fu tra i sottoscrittori dell'Istituzione di beneficenza per i poveri e bisognosi. Nella quaresima del 1852, nel palazzo Fiano a Roma, fu eseguito un suo Miserere a quattro voci con coro e accompagnamento d'orchestra, composizione molto ammirata per la profonda ispirazione religiosa. Nel 1856 e poi nel 1858 fu ancora presidente della musica; nel 1859, non avendo ottenuto i voti necessari per essere riconfermato in questa carica, rifiutò la nomina di censore che gli veniva offerta in sostituzione; inoltre, avendo il Consiglio respinto, per una severa applicazione dello statuto, la proposta di nominarlo accademico d'onore, il C. si trovò estromesso. L'anno seguente presentò le dimissioni da accademico, ritirandole per le insistenze del Consiglio, ma dichiarò di voler restare solo come socio contribuente, "troppe contrarietà e amarezze avendo incontrato nell'altra categoria". (cfr. Cametti, p. 155). Il C. morì a Roma il 5 febbr. 1870.
Tra i musicisti dilettanti dell'800, il C. fu tra i più noti e i più stimati; oltre le opere già citate, compose i melodrammi: Aristodemo (Roma, teatro Argentina, 1831circa), la cui partitura è in possesso della casa Ricordi, che ne stampò una scena ed aria "Se il sangue tuo versa" per basso con accompagnamento di pianoforte a Milano nel 1831; da notare che il Cametti, (p. 12) classifica l'Aristodemo fra gli oratori musicati dal C.; Ulrico e Lida in due atti (libretto di anonimo, Roma, palazzo Doria-Pamphili, aprile 1862), la cui musica fu "giudicata pregevole" (vedi Gazz. mus., XX [1862], p. 73); Atalia, melodramma sacro in due parti (partitura del 1848); una Cantata a tre voci (testo di G. Alborghetti, Roma, Aula massima capitolina, 12 marzo 1846); gli oratori: Elia,Il profugo di Gerusalemme (Roma, palazzo Braschi, 29marzo 1855), eseguito in favore dei professori di musica indigenti; Isacco a tre voci, con coro (lo spartito per canto e pianoforte fu pubblicato a Roma, s. d.). Tradusse dall'inglese in versi italiani Il Messia e lo Jefte di F. F. Händel (Milano s. d.); dal tedesco il testo del Paulus di F. Mendelssohn che fece eseguire all'Accademia filarmonica (Roma 1844); e un testo di P. Obaderzalek, Cantata in onore di Sua Santità papa Gregorio XVI, musicata da F. Pospischil ed eseguita il 13luglio 1844nel saggio dell'Accademia filarmonica (lo spartito per canto e pianoforte fu pubblicato a Roma s. d.).
Il C. fu anche autore di commedie "rappresentate e pubblicate in due volumi" (vedi Cametti, p. 12), fra cui le commedie: La Lady Savoiarda in quattro atti (Roma 1828); Il lusinghiero in cinque atti (ibid. 1828); Soltanto un'apparenza di male in tre atti (Milano 1843); Giovanni Pergolesi in tre atti (Roma s. d.); e i drammi: La fortuna del giocatore in tre atti (Milano 1843); La donna vendicativa in cinque atti (ibid. 1843).
Fonti e Bibl.: Oltre a notizie biografiche inedite fornite dalla famiglia, critiche e notizie in Gazzetta musicale di Milano, X(1852), 18, p. 80; XIII(1855), 15, p. 119; XX (1862), 17, p. 73; G. Gaspari, Catal. della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, III, Bologna 1893, p. 14; C. Dassori, Opere ed operisti. Diz. lirico univ. (1541-1902), Genova 1903, p. 95; G. Radiciotti, Teatro e musica in Roma nel secondo quarto delsec. XIX (1825-50), Roma 1905, pp. 23, 28 s.; A. Cametti, L'Accademia filarmonica romana dal 1821 al 1860. Memorie storiche, Roma 1924, adIndicem; Cat. delle op. musicali teoriche pratiche. Città di Firenze, I, Parma 1929, p. 104; R. Giraldi, L'Accademia filarmonica romana dal 1868 al 1920, Roma 1930, p. 72; A. De Angelis, La musica a Roma nel sec. XIX, Roma 1935, pp. 21, 55; U. Manferrari, Diz.univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, p. 197; A. Bertini, Inventario del fondo musicale dell'Oratorio, Roma 1969, II, p. 2; R. Giazotto, Quattro secolidi storia dell'Accademia nazionale di S. Cecilia, II, Roma 1970, pp. 212, 262; G. Albinati, Piccolodizionario di opere teatrali,oratori,cantate,ecc., Milano 1913, pp. 185, 230; F. Clement-P. Larousse, Dictionnaire des Opéras, Paris s. d., pp. 74, 1120; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, Suppl. I, Paris 1991, p. 150; P. Eitner, Quellen-Lexikonder Musiker, II, p. 318; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, Suppl., p. 157; Enc. d. Spett., II, col. 1734; Enciclopedia della musica Ricordi, I, p. 408; La Musica,Dizionario, I, p. 344.