CAPRANICA, Domenico
Cardinale e vescovo di Fermo, nato a Capranica Prenestina nel 1400, morto a Roma il 14 luglio 1458. A 15 anni frequentava già l'università di Padova, dove ebbe a maestro Ciuliano Cesarini. Da Martino V fu creato cardinale (1423), sebbene a causa della giovane età la creazione non fosse pubblicata se non 7 anni dopo. Era governatore di Perugia quando, non avendo potuto ancora avere la consegna del cappello, Martino V moriva: il che diede occasione ai suoi nemici di alienargli il nuovo papa Eugenio IV, che lo privò del cardinalato. Allora il C. si rifugiò presso i Visconti e poi presso il concilio di Basilea allora in atto, al quale s'appellò. I suoi beni, intanto, erano stati devastati e sequestrati, onde egli cadde in estrema povertà. Due anni dopo però il C. fu reintegrato in tutte le sue dignità e incaricato di molte missioni di fiducia, tra le quali quella della conciliazione dei cattolici e degli ortodossi al concilio di Ferrara del 1439. Maggiore considerazione ancora godette il C. sotto Niccolò V, alla morte del quale poco mancò che non fosse nominato papa. Fu eletto invece Calisto III (Borgia), e il C. non esitò a biasimare il nepotismo del papa, incorrendo così nell'inimicizia dei Borgia.
Il C., a promuovere nella chiesa prelati colti, fondò il primo dei tanti collegi, onde poi Roma si è arricchita, dotandolo per 31 scolari (16 di teologia e 15 di diritto canonico), dettando egli stesso delle costituzioni che sono un modello nel genere. Compose alcuni scritti, tra cui è noto quello sull'Arte di morire (Firenze 1477).
Bibl.: G. Catalanus, De vita et scriptis D. C. card. antistitis Firmani, Fermo 1793; L. Pastor, storia dei papi, I, trad. it., Roma 1900.