BERARDI, Domenico
Nacque a Roma intorno al 1864, da umile famiglia. Entrato in seminario ancora bambino, ne uscì assai presto per essere assunto in una tipografia come apprendista. A quindici anni abbandonò quel mestiere per consiglio dei medici. Fu per qualche tempo aiuto-portaceste d'una compagnia filodrammatica che agiva nel teatrino intitolato al Belli in piazza S. Apollonia, recitando talvolta parti modestissime. Benvoluto da quei filodrammatici, tra i quali c'erano il Fregoli e la Bianchini alle loro prime esperienze teatrali, venne raccomandato alla "sora Maria la roscia", vecchia popolana molto nota nella Roma plebea quale direttrice d'un piccolo teatro di Borgo Vecchio. Il B. vi esordi come comico all'età di diciannove anni. Intanto, per Vivere, esercitava il mestiere di correttore di bozze presso l'editore Perino, pubblicando anche novelle e raccontini di scarso valore nei giornaletti da questo editi.
Il B. è noto per essere l'autore d'una operetta che riportò, sul finire del secolo, uno strepitoso successo in tutti i teatri secondari d'Italia. Si tratta di Er Marchese der Grillo, in tre atti e quattro quadri con musiche di Giovanni Mascetti, rappresentata la prima volta al Teatro Metastasio in Roma il 23 nov. 1889. Lo stesso B. vi interpretò la parte dei protagonista, mentre quella di Giachimone Baciccia venne affidata al celebre attore Filippo Tamburri. Negli altri ruoli troviamo attori popolari come Vittorio Fioretti, Abelardo Speranzini, Linda Guerrini.
Nell'operetta si narra una tipica beffa giocata dal marchese dei Grillo, macchietta forse leggendaria di buontempone e di burlatore, a uno sciocco carbonaio di nome Giachimone Baciccia. Varie sue strofe e arie corsero tra il popolo per molti anni, soprattutto l'aria cantata da Giachimone: "Er vino costa caro". Un attore, tale Oreste Raffaelli, accusò il B., con un manifesto murale affisso all'indomani della prima, d'avere rimpastato e ampliato un suo precedente lavoro dal titolo Le nozze del Marchese del Grillo e un carnevale romano, a suo tempo sonoramente fischiato e mai più ripetuto.
Le successive operette scritte dal B. vennero accolte freddamente dal pubblico romano: Carnevale romano a li tempi der Marchese del Grillo, con musiche di Ettore Zuccani (1890), rappresentata la prima volta al Teatro Rossini in via S. Chiara; Un carnevalone a li tempi der Marchese der Grillo, con musiche di Angelo Malatesta (1890), data per la prima volta al Teatro Metastasio (v. il resoconto della serata in Fanfulla, 7 e 8 apr. 1890); Li mariti a li bagni, con musiche di Giovanni Mascetti (1891); Er decano der Mercato a piazza Navona e L'amore su li tetti, ambedue con musiche di Ettore Zuccani (1891). Èsuo anche un bozzetto in dialetto romanesco, Tutti dar pretore, rappresentato dalla Compagnia tipica dialettale romana diretta da Giuseppe Benvenuti sul finire dell'Ottocento (alla Biblioteca Romana del Comune di Roma, fondo Pelliccioni, sezione manoscritti teatrali, s.n., se ne conservano due manoscritti, il primo per circa la metà dattiloscritto). Del Marchese der Grillo esistono due edizioni (Roma 1889; Torino 1930). La seconda presenta diverse varianti, la traduzione italiana di tutte le parti romanesche, aggiunte di battute e dialoghi. Il manoscritto dello spartito musicale è conservato alla Biblioteca Romana, fondo Pelliccioni.
Il B. morì il 22 (e non il 20, come scrive il Veo) giugno 1914 a Torino, dove s'era trasferito da poco tempo.
Bibl.: Necrologio, in Gazzetta del Popolo, 23 giugno 1914; Le operette italiane rappresentate dal 1901 al 1920, in Ann. del teatro ital., Milano 1921, I, p. 277; Ceccarius, Il Marchese del Grillo, Albano Laziale 1924, pp. 8 s., 13-20; E. Veo, I poeti romaneschi, Roma 1927, p. 245; Id., Il teatro romanesco, in Nuova Antologia, 1° maggio 1927, p. 82; Id., Roma popolaresca, Roma 1929, pp. 27, 30, 32, 34; P. Romano, IlMarchese del Grillo, Roma 1944, pp. 58-66, 131-137; A. G. Bragaglia, Storia del teatro popolare romano, Roma 1958, pp. 497, 514; Encicl. d. Spett., VII, col. 1367.