BALESTRIERI, Domenico
Poeta dialettale, nato a Milano il 16 aprile 1714. Compiuti gli studî legali, ebbe impiego di cancelliere all'annona presso il magistrato straordinario dello stato di Milano. Nel 1747 si ammoglió con Rosalia Casati. Morì l'11 giugno del 1780. Arguto e piacevole, d'animo sereno e d'umor gaio, ebbe rapporti amichevoli con i più eminenti uomini che vivevano allora in Milano, specie con il Parini, e fu sempre ricercato e accarezzato nei ritrovi dell'aristocrazia: specialmente caro al cardinal Durini. Contribuì con il marchese Imbonati alla restaurazione dell'Accademia dei Trasformati, della quale fu membro attivo. La sua produzione poetica, per la massima parte in dialetto milanese, molto copiosa, ma alquanto diluita, ebbe parecchie edizioni. Le principali sono: Il figliuol prodigo (in sestine), Milano 1748; Rimm milanes de Meneghin Balestren Accademegh Trasformaa, con vignette e ritratti dell'Imbonati e del poeta, Milano 1774; Rime toscane e milanesi, in 6 volumi, Milano 1774-1779; La Gerusalemme liberata travestita in lingua milanese, in 4 voll., Milano 1772, e in un volume, Milano 1773; Rime milanesi, raccolta di novellette pubblicata dopo la sua morte nel 1795. A un'ampia scelta delle sue poesie dedicò il Cherubini i volumi V-VIII della sua Collezione delle migliori opere scritte in dialetto milanese, Milano 1816.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, s. v.: biografia precisa su dati forniti dal poeta C. A. Tanzi, amico del Balestrieri; G. Carducci, L'Accademia dei Trasformati e G. Parini, in Opere, XIII.