Nome di alcuni santi e beati: 1. Domenico di Guzmán, santo. Fondatore dell'ordine dei Domenicani (Caleruega, Vecchia Castiglia, 1170 - Bologna 1221). Studiò filosofia e teologia nell'università di Palencia (1184-94); ordinato sacerdote, divenne presto sottopriore del capitolo dei canonici di Osma. Col priore Diego de Azevedo, già vescovo di Osma (1201), D. nel 1203, dopo aver visitato Roma, passò in Linguadoca, ove raggiunse i legati inviati dal papa Innocenzo III per convertire gli Albigesi. La crociata (1209-13) non interruppe la sua predicazione, ma la tragica esperienza parve suggerire soluzioni più appropriate. D., che nel 1208 aveva fondato a Prouille un monastero per le donne convertite, nel 1215 raccolse a Tolosa sei compagni: era il nucleo del nuovo ordine, per cui l'anno successivo D. otteneva l'approvazione romana. Da Roma iniziò la disseminazione missionaria, a Roma fondava il monastero di S. Sisto (1217) e quello di S. Sabina (1220). Maestro del Sacro Palazzo, insegnò teologia nel 1217-18. Generale dell'ordine nel primo capitolo (Bologna 1220), sotto l'influsso di s. Francesco d'Assisi, col quale s'era incontrato a Roma, trasformò l'ordine in ordine mendicante. Gli ultimi mesi furono spesi da D. nell'organizzazione monastica e missionaria dei suoi; istituì un secondo e terzo ordine. Nel corso del secondo capitolo generale a Bologna, si ammalò e morì e fu sepolto nella chiesa di S. Nicolò delle Vigne, poi divenuta basilica di S. Domenico. Canonizzato (1234) da Gregorio IX, il suo corpo fu traslato nell'attuale sarcofago, nel 1267. Festa, 7 agosto. 2. Domenico "Loricato", santo (n. nel Piceno 995 circa - m. Frontale, Macerata, 1060). Fatto ordinare sacerdote dai suoi genitori simoniacamente, entrò poco dopo (1025 circa) tra i camaldolesi di Fonte Avellana, dandosi a una vita di estrema penitenza con cilicio (lat. lorica, donde l'appellativo). Fu a Luceoli e a Fonte Avellana (sotto s. Pier Damiani), poi priore di S. Maria in Sitria, infine (1059) di Mons Suavicinus (S. Vicino, Frontale). Festa, 14 ottobre. 3. Domenico della Madre di Dio (al sec. D. Barberi), beato. Predicatore e scrittore (Palanzana, Viterbo, 1792 - Reading 1849), passionista. Prof. e rettore di varî collegi, consultore e provinciale, portò la Congregazione nel Belgio (1840) e in Inghilterra (1841), dove strinse rapporti d'amicizia con varî tractariani (N. P. Wiseman, J. D. Dalgairns, ecc.) ed ebbe notevole influsso su J. H. Newman (1845). Lasciò scritti di filosofia, apologetica, morale e ascetica. Beatificato nel 1963. 4. Domenico Savio, santo. Giovane dell'oratorio di s. Giovanni Bosco (Riva di Chieri 1842 - Mondonio di Asti 1857), canonizzato nel 1954. Festa, 9 marzo. 5. Domenico di Sora, santo. Benedettino (Foligno 951 - Sora 1031); monaco nel monastero di S. Silvestro in Foligno, visse poi per qualche tempo come eremita in varî luoghi: nella solitudine d'un monte presso Scandriglia (986) fondò un primo monastero (S. Salvatore), al quale seguirono molti altri nella Sabina, nell'Abruzzo, nel Lazio; fu abate di S. Bartolomeo di Trisulti (fond. 995-996) e di S. Maria di Sora (fond. 1010-11). Festa, 22 gennaio.