• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

PRATO, Dolores

di Ines Ferri Ferrari - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
  • Condividi

PRATO, Dolores

Ines Ferri Ferrari

Scrittrice e pubblicista, nata a Roma il 12 aprile 1892, morta ad Anzio (Roma) il 13 luglio 1983. Vissuta dai cinque ai diciotto anni a Treia (Macerata) prima in casa di uno zio poi nell'Educandato Salesiano della Visitazione, si laureò nel 1919 alla Facoltà di Magistero di Roma, relatore M. Porena, con una dissertazione sul carteggio inedito di tre puristi intransigenti, don Bartolini, P. Fanfani e P. Viani. Insegnante di lettere a Sansepolcro (1919-21), a Macerata (1921-22) e a San Ginesio (1922-29), dopo un breve soggiorno a Milano si stabilì definitivamente a Roma (1930), dove ebbe modo di frequentare e di intrattenere amicizia con molti esponenti della cultura laica e cattolica, in particolare con P. Toschi, A. Tilgher, M. Vinciguerra, E. Buonaiuti, D. Provenzal, L. Pietrobono. Costretta dalla promulgazione delle leggi razziali a lasciare l'insegnamento, visse di collaborazioni ai giornali e di lezioni private. Nella sua casa romana convennero durante gli ultimi tempi del regime, nei mesi della resistenza e nei primi anni del dopoguerra, artisti e intellettuali, tra cui C. Marchesi, I. Giordani, G. Mazzullo, R. Mieli, S. D'Arrigo, F. Coen.

Nel 1948 iniziò una collaborazione a Paese Sera e pubblicò il suo primo romanzo, Nel paese delle campane, cui fu assegnato il premio Città di Prato; riveduto, fu ripubblicato col titolo di Sangiocondo nel 1963. Con Scottature, un racconto lungo, vinse nel 1965 il Premio Nazionale Stradanova; per un articolo sul Tevere le fu assegnato nel 1972 il premio Pallavicini. Nel 1980 uscì Giù la piazza non c'è nessuno (Premio Lerici 1981), e fu subito caso letterario: ma occorre dire che l'attenzione della critica si fermò più sull'insolita circostanza contingente di trovarsi di fronte una scrittrice esordiente quasi novantenne che non sulla straordinaria tempra narrativa e stilistica del libro. Lucidamente autobiografico, il romanzo costituisce il tentativo di recuperare gli anni dell'infanzia trascorsa a Treia, per ritrovare ambienti e persone, ma soprattutto per rintracciare sentimenti e slanci allora repressi. La bambina, figlia illegittima affidata a uno zio canonico e alla sorella che vive con lui, scopre improvvisamente il segreto e lo scandalo della propria nascita e ne resta colpita nel profondo. Molto intelligente, dotata di uno spirito d'osservazione veramente poco comune, la piccola Dolores osserva e registra con puntigliosa e sconcertante minuzia il microcosmo che la circonda; e giunta a 87 anni, superato il complesso della propria ''diversità'', attinge a quel fitto repertorio di immagini e di sensazioni che ha via via accumulato nel tempo, per istruire un processo a se stessa e lenire il rimorso, vivissimo anche dopo tanti anni, di aver mal corrisposto all'affetto degli zii. Ricostruzione di un mondo e di anni perduti, cronaca minuziosissima della vita quotidiana d'un piccolo paese italiano di fine secolo 19°, il romanzo è sorprendente per la lucidità a volte impietosa dell'introspezione, che mai cade nella trappola dell'autocompatimento, grazie soprattutto a una vena di pungente e però mai corrosiva ironia con cui avvolge avvenimenti e personaggi; e per la limpida fluidità del dettato, in cui risaltano metafore, stilemi e vocaboli insoliti, durezze improvvise, dialettalismi di grande carica evocativa (purtroppo molto ridotti di numero da un irrispettoso, colpevole intervento editoriale).

Il testo di Giù la piazza non c'è nessuno costituiva soltanto un terzo circa del lungo racconto autobiografico che la P. aveva composto. Parte del materiale escluso ha poi visto la luce frammentatamente, in edizioni curate dal comune di Treia che ogni anno promuove un convegno sulla scrittrice. In Le ore. I (1987) il racconto del primo libro prosegue narrando la vita dell'adolescente nell'educandato delle salesiane; mentre Le ore II. Parole (1988) − repertorio di indagini lessicali condotte nel recupero del particolare lessico, reale e poetico insieme, di luoghi e persone ormai lontani nel tempo − propone un'utile e affascinante incursione nell'''officina'' della scrittrice e uno strumento di eccezionale precisione per misurare la serietà e l'impegno filologico che impronta la sua opera; Le mura di Treia e altri frammenti (1992) è infine un recupero di brani tutti dedicati alla descrizione del paese marchigiano, soppressi dall'editore in Giù la piazza non c'è nessuno.

La riproposta di Le ore in volume unico (1994) ha rinnovato l'interesse del pubblico e della critica intorno alla scrittrice.

Bibl.: G. Raboni, in Tuttolibri, 9 agosto 1980; G. Longo, in Il Tempo, 3 ottobre 1980; G. Zampa, in Il Giornale, 9 novembre 1980; M. Camilucci, in L'Osservatore Romano, 17 dicembre 1980; G. Zampa, in Il Giornale, 19 luglio 1983; G. Liuti, in Il Resto del Carlino, 29 settembre 1987; G. Bonifazi, in Il Messaggero, 21 ottobre 1988; E. Ragni, in Roma nella narrativa italiana contemporanea, Roma 1989, pp. 166-67; F. Brevini, L'opera autobiografica di Dolores Prato, Treia 1989; M. Camilucci, in Il Popolo, 4 dicembre 1991.

Vedi anche
Ginzburg, Natalia Ginzburg ‹ġìnzburġ›, Natalia (nata Levi). - Scrittrice italiana (Palermo 1916 - Roma 1991); sposò in prime nozze L. Ginzburg, in seconde G. Baldini. Formatasi nell'ambiente degli intellettuali antifascisti torinesi, esordì nel 1942 con un racconto lungo, La strada che va in città, uscito, per ragioni ... Macerata Comune delle Marche (92,7 km2 con 42.896 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. È situata a 314 m s.l.m. su un colle della dorsale pliocenica fra le valli del Potenza e del Chienti a S, a 21 km dal mare. Macerata svolge un ruolo di rilievo per i servizi e i commerci di quest’area, ancora agricola. L’industria ... Marche Regione dell’Italia centrale (9366 km2 con 1.553.063 ab. nel 2008, ripartiti in 239 Comuni; densità 162 ab./km2), che dall’Appennino si estende sul versante adriatico, affacciandosi sulla costa per 173 km dal Tavollo alla foce del Tronto, confinando a N con l’Emilia-Romagna e San Marino, a O con la Toscana ... fascismo Movimento politico italiano fondato nel 1919 da B. Mussolini, giunto al potere nel 1922 e rimasto al governo dell’Italia fino al 1943. ● Per estensione il termine indica movimenti e regimi sorti in Europa e in altri continenti, dopo la Prima guerra mondiale. 1. Le origini del fascismo in Italia Le origini ...
Tag
  • OSSERVATORE ROMANO
  • RESTO DEL CARLINO
  • LEGGI RAZZIALI
  • SANSEPOLCRO
  • SAN GINESIO
Altri risultati per PRATO, Dolores
  • PRATO, Dolores
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 85 (2016)
    Paola Magnarelli PRATO, Dolores. – Nacque a Roma, «nella romanissima via di Parione», il 10 aprile 1892, da Maria Prato Pacciarelli e da un avvocato calabrese che però non la riconobbe. Anche la madre, vedova di un magistrato e con altri quattro figli, inizialmente non la riconobbe, e la bambina fu ...
Vocabolario
prato
prato s. m. [lat. pratum] (pl. -i, ant. le prata, le pràtora). – 1. a. In scienza della vegetazione, ogni fitocenosi costituita da specie erbacee (sinon. di prateria). In Italia sono prati naturali quelli che si sviluppano dove gli alberi...
prativo
prativo agg. [der. di prato]. – Di terreno tenuto a prato: pianura, valle p.; terreni p. e seminativi. Meno com., di pianta che cresce nei prati: erbe, fiori prativi.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali