DOLOPIA (Δολοπία, Dolopĭa)
Antico nome d'una regione della Grecia centrale, abitata dai Dolopi, racchiusa fra l'Epiro, la Tessaglia, l'Eniania e l'Etolia; i confini della regione erano costituiti all'incirca dalle pendici del Pindo a N., dall'Acheloo a E. e dal massiccio del Tinfesto a S.; il paese, il più povero e inaccessibile della Grecia, ancora oggi coperto da boschi, ha nutrito una popolazione di rudi e bellicosi pastori di origine ellenica, affini ai Tessali. Essi ci appaiono, nelle guerre persiane, come alleati di Serse; Dolopi erano in questo tempo gli abitanti di Sciro, puniti dagli Anfizioni per le loro piraterie, dalle quali prese pretesto Cimone per impadronirsi dell'isola. Verso l'inizio del sec. IV a. C. i Dolopi ci appaiono come soggetti del tiranno Giasone di Fere; nel 344 essi sono fra i popoli tessalici che si uniscono a Filippo; nella guerra Lamiaca invece (323-322) sono alleati degli Ateniesi. Entrati più tardi nella Lega etolica, alla quale appartennero probabilmente sino alla fine del sec. III, durante gran parte del sec. II la loro storia s'impernia su uno sforzo d'indipendenza contro i Macedoni, e sulle rinnovate guerre contro Perseo; furono poi con Cesare contro Pompeo. I Dolopi formarono uno dei 12 popoli dell'Anfizionia delfica; dapprima ebbero probabilmente due voti, poi spartiti con i Perrebi; anche l'ultimo voto fu loro tolto da Augusto, che lo passò a Nicopoli.
Tra le più antiche città è ricordata Ctimene (κτιμέναι, Ctimĕne), vicina al laghetto Xynias, l'attuale lago di Daucli, che perciò è stata identificata con alcune rovine presso l'odierna Dranista.
Bibl.: J. Miller-Philippson, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., V, col. 1289 seg.; G. Kip, Thessalische Studien, Neuenhaus 1910, p. 126 segg.; E. Stählin, Das hellenische Thessalien, Stoccarda 1924, p. 146 segg.; per Ctimene vedi F. Stählin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, col. 2081 segg.