dolomite
Quando le montagne evocano leggende
La dolomite propriamente detta è un minerale. Dolomiti si chiamano anche le famose montagne italiane che offrono un panorama di rara bellezza. Le rocce di questi rilievi sono costituite da dolomite, e perciò tale termine è diventato molto popolare per indicare sia le montagne sia la regione che le ospita
La dolomite è un minerale presente nelle rocce carbonatiche (calcare) e fu esaminato per la prima volta in quella zona dell'Italia nordorientale dove svettano le bellissime montagne dette, appunto, Dolomiti.
Nel 1789, il geologo e mineralogista francese Deodat de Dolomieu, viaggiando attraverso i territori del Tirolo meridionale, trovò frammenti di roccia chiara e simile al calcare. Questa roccia però non reagiva in modo usuale a contatto con l'acido cloridrico: fu ipotizzata l'esistenza di un minerale fino ad allora sconosciuto. In effetti era così, si trattava di un carbonato di calcio e magnesio che fu denominato dolomite in onore del naturalista francese. La roccia da cui proveniva fu chiamata dolomia termine che ancora oggi gli è attribuito nella classificazione petrografica.
Gli imponenti rilievi della zona costituiti in gran parte da quella roccia erano noti nelle popolazioni locali come 'monti pallidi'. Successivamente divennero celebri con il nome di Dolomiti, dal minerale che le caratterizza. Queste montagne sono famose anche per il turismo di genere alpinistico.
Gli studi di cristallografia sperimentale condotti nella prima metà del Novecento misero in evidenza la struttura cristallina della dolomite. In questo minerale gli elementi si dispongono in modo simile a quello della calcite (carbonato di calcio). L'unica differenza è rappresentata dalla presenza di atomi di magnesio oltre a quelli di calcio, disposti in modo da formare piani costituiti da uno solo dei due atomi e alternati tra loro. Secondo le scoperte più recenti la formazione di questa struttura cristallina dipende dal modo in cui il minerale si è depositato.
Le rocce dolomitiche hanno avuto origine per sedimentazione in ambiente marino e la dolomite può essere di origine secondaria o primaria. Il primo caso è il più comune: dopo la deposizione e in fase diagenetica (rocce), nei sedimenti formati in gran parte da calcare gli atomi di magnesio subiscono una riorganizzazione delle loro posizioni. Il magnesio può essere già presente all'interno del cristallo oppure può provenire dalle acque marine. Nel secondo caso si verifica la sedimentazione diretta di dolomite, in presenza di piattaforme di calcare e in condizioni di elevata salinità. Probabilmente le rocce dolomitiche delle Alpi orientali italiane si sono formate con entrambe queste modalità, prendendo origine da scogliere coralline di un antico mare tropicale. Nel Mesozoico, in un lembo del grande mare della Tetide, il fondale marino si abbassò lentamente e gli organismi di scogliera dovettero costruire strutture sempre più imponenti per rimanere in prossimità della luce superficiale.
Il colore soavemente pallido di un gruppo di imponenti montagne può ispirare una leggenda popolare. Nella tradizione dei Ladini, una popolazione del Tirolo del Sud, la figlia della Luna andata in sposa al re delle loro maestose montagne fu omaggiata dai nani silvani dei boschi di un prezioso dono, per combattere la nostalgia del suo mondo originario. Si trattava di un tessuto di raggi lunari che ammantava i monti di un magnifico pallore. Le montagne ispiratrici sono le Dolomiti bellunesi che svettano chiare tra rocce più scure. Sono calcari e dolomie formati 200 milioni di anni fa da coralli, alghe e altri organismi che edificarono imponenti barriere coralline in un mare caldo e poco profondo. Il successivo sollevamento della catena alpina e l'associata dinamica di erosione hanno creato il famoso panorama in cui spiccano isolate queste montagne.