DOLGORUKI (russo Dolgorukovy o Dolgorukie)
Famiglia russa principesca, discendente in linea diretta dal principe Michail Černigovskij, e, attraverso lui, da Riurik. Il capostipite dei principi D. fu, verso la metà del sec. XV, il principe Ivan Andreevič. Tra i singoli rappresentanti della famiglia i più noti sono i seguenti: Jakov Fedorovič (1639-1720), collaboratore di Pietro il Grande, partecipò alle campagne del Mar d'Azov e alla guerra del Nord; nel 1700 fu fatto prigioniero dagli Svedesi. Vasilij Lukič (1670-1739) nella giovinezza passò alcuni anni a Parigi e dal 1700 al 1727 fu ambasciatore in Polonia, Danimarca, Francia e Svezia. Nel 1728 fu nominato membro del Supremo Consiglio segreto, ove sostenne le tendenze aristocratiche, rafforzatesi in lui probabilmente sotto l'influenza delle impressioni polacche e svedesi. Dopo la morte di Pietro II, prese parte al fallito tentativo dei D. di trasmettere il trono alla fidanzata del defunto imperatore, la figlia di Aleksej Grigorevič. Appoggiò poi la candidatura della duchessa curlandese Anna Ivanovna e prese parte attiva alla compilazione delle "condizioni", con le quali i membri del Supremo Consiglio segreto miravano a limitare il potere della nuova imperatrice. Dopo il fallimento di questo tentativo, cadde in disgrazia e fu esiliato. Nel 1739 fu giustiziato, sotto l'accusa di avere, con gli altri D., falsificato il testamento di Pietro II. Vasilij Michailovič (1722-1782), generale, comandante supremo di Mosca. Partecipò alle guerre turca e svedese sotto l'imperatrice Anna, alla guerra dei Sette anni sotto l'imperatrice Elisabetta e alla prima guerra turca sotto Caterina II. Nel 1771 ebbe il comando dell'esercito al quale fu affidato il compito di conquistare la Crimea (di qui il suo appellativo di Krymskij) e riportò una vittoria decisiva sulle forze tartaro-turche. Dal 1780 fino alla morte fu comandante supremo di Mosca. Vasilij Andreevič (1803) godette della particolare fiducia di Nicola I e di Alessandro II. Fu ministro della Guerra al tempo della guerra di Crimea. Nel 1856, dopo l'incoronazione di Alessandro II, fu nominato capo della gendarmeria e direttore della terza sezione della cancelleria privata dello zar. Fu membro del principale comitato per la questione dei contadini e fu contrario alla loro emancipazione. Nel 1866, dopo l'attentato di Karakazov contro Alessandro II, chiese di andare a riposo. Vladimir Andreevič (1810-1891), dal 1856 fino alla morte governatore generale di Mosca, godette grande popolarità tra la popolazione. Pavel Dmitrievič (1866-1927), uomo politico, uno dei più eminenti rappresentanti del liberalismo russo, cominciò la sua attività sociale nello zemstvo. Al principio del secolo partecipò al movimento liberatore e fu uno dei fondatori della Lega della liberazione e del partito costituzionale-democratico. Fu membro della seconda Duma come rappresentante di Mosca. Scoppiata la rivoluzione, implicato nel movimento anti-bolscevico, fu costretto a lasciare la Russia. Dopo qualche anno tornò segretamente in patria, ma ben presto fu arrestato e fucilato.