(gr. Δοδώνη) Antichissimo centro religioso dei popoli pre-ellenici, in una valle nel centro dell’Epiro ai piedi del Monte Mitsikèli presso Giannina. Restano le rovine dell’antica città, del teatro, e del recinto sacro con templi e thesauròi.
Era considerata la sede del più antico oracolo della Grecia. Soppiantata da Delfi, ebbe fasi di ripresa per la venerazione degli Ateniesi, che la contrapponevano a Delfi filospartana. Ma in età ellenistica l’importanza dell’oracolo decadde del tutto. Dopo un breve accenno di vitalità sotto Adriano, fu definitivamente distrutta sotto Giustiniano.
L’oracolo dodoneo era dato dall’interpretazione, fatta da un esegeta sacro, del suono prodotto dallo stormire al vento delle foglie di una quercia sacra; o da una fonte che sgorgava ai piedi della quercia o dal tubare o dal volo di colombe sacre. In età più antica l’ufficio esegetico era privilegio ereditario di una famiglia di sacerdoti, poi le mansioni mantiche furono affidate a tre vecchie sacerdotesse, le Peleiadi. Le domande e le risposte dell’oracolo erano scritte su laminette di piombo, molte ne sono conservate nel museo di Atene.