DOBERDÒ del lago (Doberdob in sloveno "buona quercia")
Piccolo paese del Carso (distante 36 km. da Trieste, alla cui provincia appartiene), in un pianoro arido e desolato, 92 m. sul mare, noto soprattutto per i combattimenti svoltisi nei suoi dintorni. Occupato dagl'Italiani dopo la presa di Gorizia, venne distrutto dagli Austriaci; ricostruito nel dopoguerra, conta ora 412 ab. (516 nel comune, ampio 10,46 kmq.). Nei pressi è un grande cimitero di guerra. Circa 2 km. NE. è il lago di Doberdò, che ha una superficie assai variabile (in media circa mezzo kmq.), dovuta al tipico regime carsico, con flora e fauna interessanti. Esso è profondo in media 6 m., ma contiene alcuni gorghi (cavità subacquee) che servono ad alimentarlo, di oltre 10 metri, i quali costituiscono cripto-depressioni (lo specchio del lago è infatti a 6 m. sul mare). Esso è dominato a N. dal Castellazzo di Doberdò, collina alta 164 m., dove sono mura romane che si appoggiano su un castelliere.
Bibl.: A. Gavazzi, Der Doberdob-See (Die Seen des Karstes), in Abhandl. Geogr. Gesell. Wien, V (1904), pp. 1-3; T. Taramelli, Del lago di Doberdò presso Monfalcone, in Rendiconti Istituto Lombardo, 1917.