DNESTR ( [pron. dgnèstr]; A. T., 51-52 e 79-80)
Fiume dell'Europa orientale, detto dagli antichi Tyros e Danaster o Danastris, Nistru dai Romeni, Turla dai Turchi. Nasce dal versante settentrionale dei Carpazî, a SO. di Leopoli, e scorre con direzione generale di SE., ma descrivendo un grande arco verso NE. fra le località di Hotin (Romania) e Dubosary (Ucraina), per 1387 km. circa; il suo bacino misura una superficie di circa 80.000 kmq.; riceve pochi affluenti e tutti di scarsa importanza; sbocca nel Mar Nero entro un liman lungo 43 km. e largo da 4 a 12 km., il quale non comunica con il mare che per due passaggi, uno solo dei quali è utilizzabile dalle grosse navi. La portata media è calcolata in poco più di 400 mc. al secondo, ma essa varia assai, soprattutto dal febbraio al maggio-giugno, all'epoca dello scioglimento dei ghiacci fluviali e delle nevi della zona montana. È navigabile per 280-300 giorni, essendo per il restante tempo ingombro dai ghiacci; inoltre il suo corso è spesso interrotto da rapide e banchi di sabbia, per cui non si possono usare che imbarcazioni di pescaggio limitato: la rapida formatasi di fronte a Yampil non è superabile che da piccoli battelli, valendosi di un canale artificiale costruito lungo la riva destra. Assai spesso, durante le estati asciutte, la navigazione diventa difficile lungo tutto il corso, con danno notevole per il commercio dei cereali, che vengono sempre esportati per via d'acqua e avviati a Odessa. La navigazione a vapore fu introdotta sul fiume nel 1840. Dopo aver segnato per un breve tratto il confine fra la Polonia e la Romania, il Dnestr segna, a partire dalla confluenza con lo Zbrucz (Zbruč), il confine fra la Romania e l'U.R.S.S. Il Dnestr è anche assai ricco di pesci, specie lungo il corso inferiore e nell'estuario, soprattutto durante il periodo delle inondazioni; le popolazioni rivierasche si possono allora rifornire largamente di salmoni, carpioni, storioni, ecc.