ŠOSTAKOVIČ, Dmitrij Dmitrievič (App. II, 11, p. 867)
Musicista, morto a Mosca il 9 agosto 1975. La sua produzione, di tono eclettico e sovente non priva d'enfasi o di compiacimenti accademici ma con una sua epicità tipicamente russa e con larghe aperture verso il folclore, è stata assai intensa anche nell'ultimo suo ventennio: altre cinque sinfonie (e quindi quattordici complessivamente), un'opera lirica non compiuta, Il giocatore, e l'operetta Mosca quartiere Čerëmuški (1959), un oratorio, Il canto delle foreste (1949), un poema per basso, coro e orchestra, L'esecuzione di Stenka Razin (1964), il poema sinfonico Ottobre (1967), numerosissima produzione da camera, la riorchestrazione del Boris e della Kovàncina di Musorgskij. Divenuto inviso a Stalin e a Ždanov, perché accusato di formalismo e anche per la circostanza che la sua Lady Macbeth del distretto di Mzensk, proibita in URSS, era stata più volte rappresentata in Occidente, S. fu costretto a una dura e totale autocritica e a distruggere la quarta sinfonia. Con la morte di Stalin e l'avvento di Chruščëv, riprese a godere i favori del regime sovietico, che non gli sono mancati pure negli anni successivi anche per l'adesione indiretta, cioè attraverso i contenuti e le intitolazioni delle sue opere, al corso politico dominante. Pervenute clandestinamente negli SUA, le sue Memorie, ove largo spazio è concesso alle traversie politiche, sono state pubblicate nel 1979 a New York.
Bibl.: L. Daniliavič, D. Šostakovič, Mosca 1958; E. L. Sadovnikov, D. Šostakovič, ivi 1961; K. A. Brockhaus, D. Šostakovič, Lipsia 1962; G. A. Orlov, Sinfonij D. Šostakoviča, Leningrado 1962.