Djenné Cittadina del Mali (22.382 ab. nel 2006), situata nella regione amministrativa di Mopti, presso il Bani, uno dei rami del delta interno dell’alto Niger, in una zona ricca di coltivazioni e bestiame. È uno dei più antichi e importanti centri commerciali e politici dell’Africa occidentale interna, attivissimo mercato indigeno.
Fondata circa 2000 anni fa da una popolazione mista soninke-berbera, i Nono, nel 9° sec. d.C., fu di volta in volta sotto il dominio degli Stati di Mali e di Songhai, ma conservò capi propri. L’islamismo vi fu introdotto nel 13° secolo. Perse il carattere di grande emporio e di centro del commercio dell’oro nella prima metà del 19° secolo.
Il re Komboro (13° sec.) fece erigere la Grande moschea in ‘stile sudanese’; il successore aggiunse delle torri e la cinse con un muro. Andata in rovina, all’inizio del 20° sec. fu eretta una nuova moschea. Gli scavi, oltre a portare alla luce numerose statuine antropomorfe in terracotta, hanno rivelato il sito del primo insediamento urbano che, partendo dall’età del Ferro, appare occupato per oltre un millennio e abbandonato intorno al 1500 d.C.