divisa
Insieme dei vari mezzi di pagamento espressi in moneta (➔ ) estera, ma diversi dalla valuta (➔) estera (monete e biglietti di banca e di Stato a corso legale). Le d. sono cambiali, tratte, assegni, ordini di pagamento a mezzo vario, ma anche tutti i titoli, rappresentativi di crediti a vista, o a brevissima scadenza, verso l’estero, cui fanno ricorso gli operatori commerciali per regolare i loro rapporti di debito e credito con l’estero. Talvolta si verifica, tuttavia, una certa promiscuità nell’uso dei termini d. e valuta, per cui il primo è usato per designare anche la moneta cartacea o la disponibilità della stessa presso le banche, mentre, dal punto di vista giuridico (d. legisl. 476/1956, convertito, con modificazioni, nella l. 786/1956), si considerano, sotto la categoria complessiva delle valute estere, indistintamente, tutti i mezzi di pagamento espressi in moneta estera.
Le d. si distinguono, a seconda dell’operatore che le emette, in rimesse (➔ rimessa) e tratte. Le prime sono titoli acquistati dal debitore e inviati al creditore; le seconde sono d. emesse dal creditore e spiccate, in seguito a preventiva autorizzazione, sul debitore. Inoltre, rispetto alla loro scadenza le d. si distinguono in: brevi, se la scadenza non supera il mese; medie, se la scadenza non supera i 45 giorni o i due mesi; lunghe, se la scadenza va oltre i due mesi. La negoziazione delle d., come quella delle valute, avviene nel mercato dei cambi e il prezzo è detto corso (➔) del cambio o, più semplicemente, cambio.