DIUS FIDIUS (Dius Fidius)
Antichissima divinità italica il cui nome era Semo Sancus Dius Fidius.
Il suo santuario sorgeva sul colle del Quirinale e da lui prendeva nome la Porta Sanqualis, un altro santuario era nell'Isola Tiberina. Il suo tempio, genericamente attribuito ai Tarquinî (Varro, De ling. Lat., v, 52 e 66), venne dedicato nel 466 dal console Spurio Postumo Regillense, secondo il Calendario Venosino. D. F. può essere collegato per alcuni suoi attributi ad Ercole e Giove. Come Ercole era venerato propter viam, e a Roma si giurava "Mehercle" e Me Dius Fidius (Prop., iv, 9, 71 ss.; Tertull., De idol., 20) Giove è chiamato anche Dius Fidius, Ζεὺς πίστιος (Dion Hal., Ant. Rom., iv, 58, 4; ix, 60, 8), per cui possiamo considerare Semo Sancus, un genus Iovis, semidio protettore della fedeltà coniugale e del diritto delle genti. Era d'altra parte anche una divinità agreste, protettrice dei campi e delle colture.
Fino a pochi anni fa si credeva che un Apollo dei Musei Vaticani di tipo arcaico, comparso sul mercato antiquario romano intorno al 188o, insieme ad una base con dedica a D. F. Semo Sancus, fosse una immagine di questa divinità. Ma il Loewy dimostrò che non poteva essere un immagine del dio che doveva essere rappresentato come Ercole e Giove, barbato e in età più matura. Infatti il foro praticato nella base per collegarla alla statua, risultò adattato in epoca moderna. Probabilmente poteva appartenere a D. F. un canestro, che fu trovato insieme alla statua apollinea ma sparì subito dopo, che l'Apollo del Vaticano non poteva sostenere ma che poteva appartenere a questa divinità campestre. Se accettiamo la tesi del Loewy confermata dal Lippold, dobbiamo ammettere di essere privi di immagini di questa divinità.
Bibl.: G. Wissowa, in Roscher, I, c. 1189-1190, s. v.; Aust, in Pauly-wissowa, V, 1905, cc. 1246 ss.; s. v.; Peter, in Roscher, I, cc. 2255 ss., s. v. Hercules; H. Jordan, Statua vaticana di Semone Sanco, in Ann. Inst., LVII, 1885, pp. 105 ss.; E. Loewy, nella nota del Barrera, in Studi Romani, II, 1914; G. Wissowa, Religion und Kultus der Römer, 2a ed., Monaco 1912, p. 130 ss.; M. Santangelo, Il Quirinale nella antichità classica, in Mem. Pont. Acc., V, 1941, p. 123 ss.; G. Lippold, Die Skulpturen des Vat. Mus., III, 2, Berlino 1956, p. 236 ss., n. 13, 13, a.