DITTE (ἡ Δίκτη ο τὸ Δίκτον; Δικταῖον ὄρος; Dicte)
Antico nome di un monte di Creta, che è stato generalmente identificato con l'attuale Lassithi a est di Litto; ma ormai, assodata l'ubicazione di Preso nella parte orientale dell'isola, sembra doversi ritenere che il monte Ditte, il quale per testimonianza degli antichi sorgeva presso tale città, debba cercarsi in questa zona più orientale dell'isola. Il Ditte era sacro a Ζεὺς Δικτατῖον a cui era dedicato il celebre Antro Ditteo, dove la tradizione celebrava la nascita di Zeus, identificato per lo più con la grotta di Psychrò (altipiano dei Lassithi) in cui è testimoniato un antichissimo culto minoico e dell'incipiente età ellenica; forse in realtà tale culto minoico è continuato nel santuario ellenico di Giove Ditteo, le cui rovine sono state rinvenute a Palecastro (l'antica Heleia), e in cui i più remoti oggetti votivi appartengono già all'arte orientalizzante. Fra i ruderi del santuario è stata rinvenuta anche una stele frammentaria, contenente un interessante inno dei Cureti a Giove Ditteo.
Bibl.: R. C. Bosanquet, in Annual of the Brit. School of Athens, XV (1908-09), p. 348 segg.; K. J. Beloch, in Klio, XI (1911), p. 433 segg. Per l'Antro di Psychrò v. cretese-micenea, civiltà. Sul santuario di Palecastro: Bosanquet, in Annual cit., XI (1904-05), p. 298 segg. Sull'inno dei Cureti, id., in Annual cit., XV (1908-09), p. 339 segg.; G. Murray, ibid., p. 357 segg.; A. J. Reinach, in Bull. d'épigr. grecque, 1909-10, p. 331 segg.; Xanthoudidis, Κρητικὴ στοά, 1911; D. Levi, in St. it. di filol. cl., n. s., II (1921), 4, p. 385 segg.