dita di zinco
Punto di aggancio dello zinco a livello delle attività cellulari denominato fattore delle dita di zinco. Lo zinco interviene in una delle principali modalità di fissazione e di aggancio al DNA dei fattori di trascrizione: questi, infatti, a seconda delle strutture molecolari, possono essere suddivisi approssimativamente in 4 gruppi uno dei quali è denominato dita di zinco. Si tratta del gruppo più numeroso e di più frequente riscontro negli Eucarioti. Nel TF-IIIA, fattore di trascrizione che nello Xenopus laevis (rospo) attiva il gene codificante per l’RNA 5S (costituente dei ribosomi), per es., si è visto che lungo la catena di amminoacidi lo zinco è disposto a intervalli regolari legandosi ogni volta a due molecole di cisteina e a due molecole di istidina. Ma la posizione di queste due coppie di amminoacidi non è vicina, per cui il loro legame con lo zinco ne provoca l’avvicinamento e pertanto un ripiegamento ad ansa della catena peptidica che si ripete regolarmente in corrispondenza di ogni atomo di zinco, dando origine a figure che richiamano la forma delle dita. Queste dita s’inseriscono preminentemente nei solchi principali dell’elica del DNA. Inoltre nelle anse, una branca, e precisamente quella contenente le molecole di cisteina, si dispone come un foglietto o lamina ripiegata, mentre quella dove si trovano le due molecole di istidina assume un andamento a elica: questa branca dell’ansa sarebbe responsabile della specificità di legame col DNA. Tanto l’elica quanto il foglietto contraggono legami con i gruppi fosfati delle catene fosfoglucidiche del DNA, contribuendo così a stabilizzare l’aggancio delle dita di zinco. Oltre questo tipo più diffuso vi sono diversi altri tipi, caratterizzati da differenti modalità di legame del metallo con gli amminoacidi. (*)