disturbo
disturbo [Der. del lat. disturbatio -onis "atto ed effetto del disturbare", dal part. pass. disturbatus di disturbare "scompigliare", comp. di dis- e turbare] [LSF] (a) Perturbazione del normale andamento di un fenomeno, del regolare funzionamento di un dispositivo o di una macchina, e simili: d. di alimentazione, di un apparecchio elettrico, d. magnetici, ecc. (b) Qualunque fenomeno, grandezza, ente che appaia irrilevante e anzi dannoso rispetto a un qualcosa di principale: per es., ogni segnale spurio che vada a sovrapporsi a un segnale acustico, elettrico od ottico, modificandone le caratteristiche di ampiezza, frequenza e fase, spesso sinon. di rumore; in partic., nelle telecomunicazioni, perturbazione che ostacola una buona ricezione, sino a renderla addirittura impossibile, per es. dovuta a scariche elettriche temporalesche (d. atmosferici) o a scariche insorgenti in dispositivi elettrici (d. industriali), oppure a emissioni interferenti. ◆ D. bianco: (a) [ELT] nella tecnica delle telecomunicazioni, d. avente densità spettrale di potenza costante con la frequenza, in contrapp. a d. colorato, per il quale tale densità varia con la frequenza; (b) [PRB] particolare termine aggiuntivo stocastico del campo di velocità delle equazioni differenziali stocastiche (v. equazioni differenziali stocastiche: II 467 a). ◆ [PRB] D. browniano: d. stocastico nelle equazioni differenziali stocastiche distribuito in modo normale con varianza di ordine (Δt): v. equazioni differenziali stocastiche: II 466 d. ◆ [GFS] D. ionosferici bruschi: v. ionosfera: III 309 f. ◆ [PRB] D. stocastico: è il termine stocastico del campo di velocità delle equazioni differenziali stocastiche: v. equazioni differenziali stocastiche: II 467 a. ◆ [MTR] Rapporto segnale/d.: lo stesso che rapporto segnale-rumore (→ segnale).