ossessivo-compulsivo, disturbo
Disturbo psichiatrico consistente nella presenza di ossessioni o compulsioni ricorrenti, sufficientemente gravi da prendere molto tempo nella giornata, o da causare disagio emotivo marcato o compromissione significativa in ambito familiare, sociale o lavorativo. Di solito, nel decorso del disturbo il paziente riconosce che le sue ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli, quindi non si tratta semplicemente di preoccupazioni acute riguardanti problemi reali della vita. Le ossessioni (➔) sono egodistoniche, in quanto il paziente sente che il loro contenuto gli è estraneo e non è sotto il proprio controllo. Il paziente di solito cerca di ignorare o sopprimere le ossessioni, o di neutralizzarle con altri pensieri o azioni (cioè, una compulsione): per es., il paziente afflitto dal dubbio di non aver spento la luce in una stanza, cerca di neutralizzarlo controllando ripetutamente per assicurarsi di averla spenta. Le compulsioni (➔ comportamenti compulsivi) sono comportamenti ripetitivi (come lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) finalizzate a prevenire o ridurre il disagio collegato a un’ossessione.